«Sparai lo uccisi... mi dispiace»

« Spqrqig io ggccisiL»«mJ dispiace » « Spqrqig io ggccisiL»«mJ dispiace » (Segue dalla 1' pagina) Terry: «Si toccava». L'avvocato Vittorio D'Ajello, che difende Giorgio Rotti: ^Suvvia, uno strofinamento dei pantaloni L'avvocato Claudio Sclarra,che"è parte civile per conto di Cheryl Stevens, la "vedovaD'Alessio: «Lamano l'aveva in tasca o fuori dalla tasca?». Terry: .Fuori». Presidente: «Un gesto molto chiaro, non equivoco». n racconto riprende: «"Donno l'hai visto"? Le ho chiesto di accompagnarmi in bagno. Verso le due sono tornata in bagno da sola e Francesco mi ha avvicinata: "Non penserai di essere innamorata di un solo uomo?", mi ha fermata» E' a questo punto che cominciano le lacune. Cosa è successo al «Nepentha», perché Giorgio Rotti, il fidanzato, s'infuria, prende Terry e se ne va a casa, al residence Principessa Clotilde, e rompe il fidanzamento con l'americanina (si fa ridare anello e una collanina, Terry in sovrappiù restitui¬ sce anche l'orologio)? Insiste il presidente, insistono gli avvocati. Ma Terry dice di non sapere, di non aver mai saputo cosa sia successo al tavolo accanto, quello di Francesco. 'Diceva anche che io andavo con le donne — aggiunge Terry —. Forse ha ripetuto la storia dell'orgia a Concorezzo...». E il Presidente: •Bene, ci mancava pure questa per completare il quadro •Giorgio — riprende l'imputata — arri «art al residence è andato a letto. Ero ansiosa, molto frastornata, la testa piena di quel che era successo con Francesco, piena di cocaina e alcol. Ero agitata. Cercavo i giochi elettronici nell'armadio di Giorgio e li ho trovato la pistola. Allora sono andata a telefonare a Francesco. Volevo fargli paura. Al telefono mi sono presentata come Diana, chiedendo se potevo andare li. Lui disse che andava benissimo, e c'era anche un'altra ragazza. Prima di arrivare a casa sua ho preso ancora cocaina per tenermi su Quando Terry entra nell' appartamento al piano terra, Francesco non si stupisce. All'altra ragazza. Lamie Marie Royko, la presenta cosi: «E' una cagna». •Francesco stava prendendo cocaina e me ne offrì. Io già l'avevo con me, e risposi "grazie, ho del mio". Ero molto nervosa. Mi sentivo stupida ad esser lì. Sono andata in bagno e ho preso ancora cocaina. Poi ho bevuto whisky. Francesco mi ha detto che sapeva perché ero li, che se volevo avere rapporti sessuali non c'erano problemi, nemmeno l'altra ragazza era un problema, se volevo poteva chiamare altri suoi amici..». A questo punto 11 tono di voce si alza appena. •Basta! — traduce l'interprete —. Ci fu una colluttazione. Presi la pistola e sparai un colpo contro il muro. Francesco cercò di prendermi il braccio. Avevo paura che partisse un colpo. Non ricordo bene quel che è successo. Cercavo di allontanarmi, di scappare, quando ho visto Francesco cadere. La ragazza era in ginocchio e mi diceva "non spararmi...". "No", risposi. Uscita in strada camminai parecchio, non so dove e non so per quanto. Tornata a casa. Rotti dormiva. Gli raccontai che avevo sparato a Francesco. Lui mi disse che dovevo far le valigie e partire. Vidi che lavava la pistola nel bagno. Quando arrivai in Svizzera, quella stessa mattina, telefonai a Giorgio e venni a sapere che Francesco era morto. Mi spiace tantissimo... Non avevo intenzione di ucciderlo». Alle domande degli avvocati e del pm Marco Maria Malga, Terry ha risposto poco. Sulla notte al «Nepentha» non ha voluto aggiungere particolari. Oggi tocca ai tre imputati, Cabassi, Caccia e Rotti: e a loro i particolari verranno chiesti Chi le dava la cocaina? «Rotti», ha risposto Terry. Quanta ce n'era a casa Cabassi? - Una dose è uno o due grammi, ce n'erano sempre almeno due o tre once». Un'oncia è circa 30 grammi. Cocaina e Francesco: le due parole più ripetute da Terry. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Concorezzo, Svizzera