Aspirina: imputato assolto per insufficienza di prove di Gianni Bisio
Aspirina: imputato assolto per insufficienza di prove Che cosa si fa in Italia dopo il divieto in Inghilterra Aspirina: imputato assolto per insufficienza di prove TORINO — Non ha provocato alcun provvedimento restrittivo nel nostro Paese l'allarme, giunto dall'Inghilterra, sui rischi per l'uso pediatrico dell'acido acetilsalicilico (Asa), più noto come aspirina, per una possibile correlazione con l'insorgere della sindrome di Reye, morbo molto raro ma talvolta mortale. In Italia le avvertenze sui pericoli dell'impiego del farmaco come antltermico in caso di malattie virali generiche (influenza compresa) sono stampate sulle confezioni pediatriche fin dal _ febbraio '85, mentre in Gran Bretagna proprio il rifiuto dei fabbricanti di adottare questa precauzione ha portato al ritiro del prodotto dalla vendita. E' però vero che nelle con fezioni italiane non viene mai citata la correlazione con la sindrome di Reye: l'avver tenza è generica e, secondo taluni, non sufficientemente evidenziata. L'indicazione a sospendere il trattamento «se compaiono vomito prolungato e profonda sonnolenza! non ha poi molto senso, tenuto conto che il decorso della malattia di Reye è molto rapido. La vicenda deve quindi indurre il consumatore, in questo caso i genitori di bimbi al di sotto dei 12 anni, a non abusare mal dei farmaci a base di acido acetilsalicilico e ad impiegarli per quanto pos sibile sotto il controllo del medico. Ma che cos'è la sindrome di Reye? Ce lo spiega la prof, Maria Sandruccl, direttore dell'Istituto di discipline pe dlatrlche dell'Università di Torino: .E' una malattia esclusivamente infantile, per fortuna molto rara, caratterizzata dall'associazione di lesioni al fegato e al cervello, he possono essere anche molto gravi. Oggi però, con una terapia intensa, il malato è recuperabile. In passato non la si era mai messa in relazione all'impiego dell'aspirina, ma negli ultimi 6-7 anni dagli Usa ci è arrivata questo sospetto, peraltro non ancora provato del tutto. Si ha infatti conoscenza di casi in cui la sindrome di Reye è insorta senza che il bimbo avesse assunto aspirina». Negli Stati Uniti vi è una corrente di ricercatori che afferma essere 25 volte maggiore il rischio del morbo nei giovani fino ai 16 anni, nei quali un'influenza o una va- ricella vengano trattati con acido acetilsalicilico in dosi massicce. Per questo motivo tutti i farmaci che lo contengono riportano chiaramente le avvertenze con la citazione esplicita della sindrome.pU Reye. Il meccanismo della malattia, spiega la prof. Sandrucci, è apparentemente semplice: / mitocondri delle cellule bloccano il metabolismo e nel sangue si diffonde urea con immediati danni al fegato, al cervello (che rigonfia come per l'encefalite) e ai reni. In pratica tutto l'organismo rimane avvelenato». La prof. Sandruccl ricorda due o tre casi di sindrome di Reye in tutta la sua lunga esperienza: .La rarità fa pensare che, per quanto riguarda la causa scatenante, ci sia qualcosa di più della semplice associazione aspirina-malat tia virale. Potrebbe anche trattarsi di una predisposizione genetica». Dicono all'Istituto Gaslini di Genova, il maggior ospedale pediatrico italiano: .Obiettivamente la notizia del rapporto aspirina-sindrome di Reye è vecchia e nota anche se ogni tanto viene rispolverata: i medici tengono conto di questo rischio, anche se non esiste ancora dimostrazione della stretta correlazione fra le due cose. Comunque nei bimbi è meno consueto l'uso di questo farmaco come antifebbrile: in caso di impiego a dosi massicce si fa una monitorizzazione continua dei livelli ematici». Le precauzioni sono indi' spensablli: 'Occorre cautela nell'uso, soprattutto in quantità elevate, quando si curano alcune malattie virali, a partire dall'influenza». Gianni Bisio
Persone citate: Maria Sandruccl, Sandrucci
Luoghi citati: Genova, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Stati Uniti, Torino, Usa
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