De Mita dice no alla crisi di Luca Giurato

De Mita dice no alla crisi Ma ripete che a fine anno dev'esserci l'alternanza a Palazzo Chigi De Mita dice no alla crisi «Penso che neanche Craxi la voglia, ma se questa maggioranza non gli sta bene può sempre dimettersi» «Non capisco perché faccia tante polemiche» - «Le elezioni siciliane non possono influire sul governo, non vogliamo rimpasti» - Il Consiglio nazionale de ha eletto Forlani presidente e i 30 membri della direzione ROMA — «La de non vuole la crisi. Chiede al governo di andare avanti e di governare meglio. Non c'è nessun match con Craxi. Penso che neppure il presidente del Consiglio intenda aprire una crisi. Comunque, se questa maggiorama non gli va più bene, può sempre andare dal capo dello Stato e rassegnare le dimissioni. Quanto all'alternanza, per noi rimane fermo il discorso di sempre: avverrà a fine anno, con l'approvazione in Parlamento della legge finanziaria,. Lo ha detto Ciriaco De Mita, ieri sera, durante una «Tribuna politica» Rai e subito dopo, a video spento, in una conversazione con i giornalisti. La democrazia cristiana, a meno di due settimane dalle elezioni siciliane, vuole dun que confermare la sua immagine di partito tranquillo, ostile alla -politica spettacolo; come la definisce De Mita, e ancor più ostile a qualsiasi «partito della crisi: H segretario de si dichiara allergico ad ogni novità politica importante nel governo e non accetta neppure l'ipotesi di dimissioni di Franca Falcucci dall'Istruzione. A una domanda sulla vicenda-scrutini. De Mita ha difeso, anche se senza molto calore, la Falcucci: 'Non si può sabotare in Parlamento ogni provvedimento e poi addossare la responsabilità, al ministro, il quale amministra la situazione che ha». E' stato anche un modo per ribadire la sua opinione contraria ad ogni rimpasto. Il leader de ha voluto ridimensionare anche 11 significato politico delle elezioni in Sicilia: 'Sono elezioni regionali. Non possono avere il valore di un test nazionale e influire sul governo. Per questo non riesco a capire perché Craxi faccia polemiche'. liei — gii è stato chiesto — è per la stabilità e respinge l'accusa di 'egemonia' de su gli altri partiti. Però sembra pessimista sul futoro immediato del pentapartito. 'Non sono né ottimista né pessimi sta — ha risposto —. Sono preoccupato per l'irrequietezza alimentata senza nessuna ragione, senza riscontri oggettivi. Ipotizzare, come è stato fatto dal psi dopo il nostro congresso, che la riflessione della de possa essere in contrasto con le ragioni della solidarietà con gli altri partiti della maggioranza mi sembra un pretesto-. Per De Mita. Craxi. 'anziché rispondere, valutare, analizzare le indicazioni venute dal congresso, annuncia risposte, rinvia decisioni, minaccia. Non mi pare che sia questo il modo di discutere'. De Mita è giunto alla Rai con un po' di ritardo perché la riunione del Consiglio nazionale che ha eletto Forlani presidente del partito è durata più del previsto: 'Avevo chiesto che Forlani venisse eletto per acclamazione, ma qualcuno ha preferito votare e cosi è stato,. Il voto, a scrutinio segreto, non ha riservato sorprese. Su 170 votanti. Forlani ha avuto 138 preferenze. Le schede bianche sono state 25°, 5 disperse; 2 nulle. «Dobbiamo tutti aiutare il segretario politico a superare le difficoltà e ad aprire sempre meglio la strada verso un cammino sicuro — ha detto il nuovo presidente de —. La strada è quella di un chiaro e leale rapporto di collaborazione nel governo, nel Parlamento e nel Paese con i partiti che hanno un denominatore comune sui temi decisivi della politica interna ed internazionale. Naturalmente, occorre una corrispondenza di propositi e di obiettivi». Forlani conserva anche le cariche di vicepresidente del Consiglio e capo delegazione al governo. -Non c'è stata nessuna contrapposizione con Elia — ha spiegato De Mita —. Abbiamo solo dovuto scegliere tra due candidati. Credo che Forlani trasmetta all'esterno una immagine unir tarla della de che in questo momento è molto utile'. Subito dopo, l'on. Citaristi è stato eletto segretario amministrativo. Poi. il «parlamentino* ha votato per la nuova direzione. Il summit de è ora composto da 24 esponenti del «listone* di De Mita. 4 andreottiani e 2 uomini forzanovisti. Sono en¬ trati 6 segretari regionali. Sono stati esclusi Mazzotta. Tesini, Salvi e Gianni Fontana. Sono rientrati Marinino e Cuminetti. In totale è cambiato un terzo della direzione. E' probabile che un prossimo Consiglio nazionale porti i membri della direzione da 30 (come prevede lo statuto) a 33: il «listone*, gli andreottiani e Donat-Cattin avrebbero ciascuno un posto in più. La prima riunione della direzione dovrebbe svolgersi dopo le elezioni siciliane. In quella occasione dovrà eleggere il nuovo o i nuovi vicesegretari de. Luca Giurato

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