Pomeriggio in un liceo fra i docenti in sciopero

Pomeriggio in un liceo ivo i docenti in «friggerò La protesta con registri spalancati e giudizi già definiti Pomeriggio in un liceo ivo i docenti in «friggerò Basta un'astensione a bloccare lo scrutinio - «Siamo consapevoli dei disagi che provochiamo» Il blocco degli scrutini continua in un'altalena di sentimenti che, tra gli insegnanti, vanno dalla convinzione di • dover resistere» alla «consopevolezza del disagio provocato ai rogassi e alle loro famiglie.. Professori e presidi vivono fra la speranza di un accordo, che si gioca a livello romano, e la rabbia di veder trattare soltanto adesso i problemi «a 16 mesi dalla scadenza del contratto e a due mesi di annuncio del blocco». Secondo una indagine dello Snals, condotta in 91 scuole superiori sulle 104 della provincia, gli scrutini sono bloccati in 65 istituti; soltano in 200 classi su 700 sono stati definiti i giudizi. Medie inferiori: 75 scuole bloccate su 104; scrutini completati in 150 classi su 750. Come si concretizza l'agitazione? L'abbiamo vissuta la protesta «dall'interno» al liceo classico Alfieri di corso Dante: 35 classi, 910 alunni, 80 insegnanti. La preside Teresa Scalafiotti Grimaldi ha firmato con altri 30 colleghi il telegramma di protesta contro la circolare Falcucci sulle sostituzioni, annunciando di aderire allo sciopero. Nessuna classe è stata finora giudicata. Ore 15,30, sono chiamati allo scrutinio i docenti dì una quinta ginnasio. Registri aperti sul lungo tavolo della sala professori, arriva la preside, fa l'appello. Fra i tanti: 'presente.'», c'è un: «io sciopero». A questo punto, come prevede la norma, la seduta è chiusa. 'Perché sciopera?'. La risposta — cosi come quella degli altri insegnanti — arriva dopo la promessa «di non citare t nomi». 'Credo nell'urgema di rivalutare il ruolo del professore sul piano della dignità professionale e ovviamente anche sul piano economico. La circolare Falcucci, sulle sostituzioni', poi, mi of- fende e credo che meriti una risposta dura». A quale sindacato appartiene? «i4 nessuno: protesto perché sono convinto di doverlo fare». E chi non sciopera? Qual- csnpod cuno lo farà in seguito: •£' sufficiente una sola astensione per fermare gli scrutìni, perciò suddividiamo rischi e oneri». Ma c'è anche chi è convinto dell'Inutilità della protesta. «Lo sciopero è un'arma spuntata che danneggia soltanto gli studenti. In gualche modo, prima o poi, dovremo fare scrutini ed esami, indipendentemente dai risultati della trattativa sindacale». Tuttavia, anche coloro che non condividono il metodo di contestazione sono convinti che urga un rinnovamento. -Sul piano economico siamo trattati malissimo — protesta una insegnante di lettere — Con un milione e 200 mila lire il mese come si può mantenere una famiglia?» E ancora; «Ci trattano come impiegati del catasto — si lamenta un docente di matematica —. Sema togliere nulla a nessuno, la responsabilità che abbiamo è ben diversa. Ci accusano di lavorare smclln•pqsfvnsbcpePbinzpgdc soltanto 18 ore la settimana, ma non tengono conto dei compiti da correggere, dell'aggiornamento costante (tra l'altro libri e giornali costano), dello stress». Non tutti sono d'accordo: •Non ho mai fatto uno sciopero perché sono contraria a questo tipo di protesta — spiega una insegnante di francese —. Danneggia i giovani, non porta vantaggio a nessuno. Forse si potrebbe sperare in una maggior retribuzione se gli insegnanti accettassero di stare a scuola di più, con il tempo pieno, per esempio, come si fa negli altri Paesi, avendo poi tutto il sabato libero». Fra polemiche e blocco, gli insegnanti hanno tuttavia predisposto il lavoro preliminare degli scrutini. Ad agitazione conclusa occorrerà poco tempo per elaborare giudizi e voti. Forse, l'inizio della maturità, non è ancora compromesso. Maria Valabrega II blocco degli scrutini sembra non preoccupare gli studenti che festeggiano la fine dell'anno

Persone citate: Falcucci, Maria Valabrega Ii, Sema, Teresa Scalafiotti