La ragazza rapita a Bergamo invano si è atteso un segnale

La ragazza rapita a Bergamo invano si è atteso un segnale La ragazza rapita a Bergamo invano si è atteso un segnale BERGAMO — Il telefono è squillato centinaia di volte, ieri, nella casa di Franco Moretti, il padre di Nicoletta, la ragazza ventiduenne, rapita lunedi a mezzogiorno davanti ai cancelli della villa dove abita. Telefonate continue di amici e conoscenti. Ma non è arrivata la telefonata «giusta», quella angosciosamente attesa. I sequestratori non si sono fatti vivi e i familiari di Nicoletta vivono ore tremende in attesa di un segnale. I banditi tardano a farsi sentire perché forse temono di essere «Intercettati» e magari; riconosciuti,' ma non si esclude che applichino la tec¬ nica crudele del silenzio protratto, per ottenere di più sul piano del riscatto. Chiusi in casa, i genitori della gio'vane ricevono soltanto i parenti più stretti e non parlano con nessuno. Si sono intrattenuti soltanto con gl'investigatori per fornire tutti i particolari di una vicenda che ha sconvolto tutta la città. L'inchiesta è affidata al dott. Mario Conte, un magistrato provvisto di esperienza specifica, che ha già risolto altri casi analoghi nel Bergamasco. /; j Polizia è carabinieri — non solo di "Bergamo ma di tutta la regione — sono impegnati come non mai nella raccolta di qualsiasi indizio utile. Dalle indagini è emerso che l'auto dei malviventi — sfrecciata dalla zona del sequestro, in via San Giovanni Bosco, e dileguatasi verso la circonvallazione — ha puntato verso Milano. Ma la BMW dei banditi non era la sola auto in azione; oltre ad essa avrebbero operato anche una seconda vettura e una motoretta, quella, appunto, scagliata contro la vettura di Nicoletta. Le indagini, almeno per-ora, tendono principalmente & smascherare il basiste a. p.

Persone citate: Franco Moretti, Mario Conte

Luoghi citati: Bergamo, Milano