Importante soprattutto battersi con impegno di Luigi Firpo

Importante soprattutto battersi con impegno Importante soprattutto battersi con impegno Naturalmente, vedrò Italia-Corea del Sud con tutto l'appassionato interesse che una gara provvisoriamente decisiva comporta. Qualcosa come 20 milioni di italiani e forse più saranno incollati al video, e ognuno di noi tenterà con la trasmissione del pensiero di favorire i rimpalli o di chiudere gli spiragli della nostra porta. Commuove il vedere le stazioni pavesate con cartelloni penduti, che riproducono le bandiere di tante nazioni, mentre negli atrii i teleschermi giganti alutano a ingannare le attese, magari col rischio che qualcuno, avvinto dallo spettacolo, finisca per perdere il treno. Non oso insinuare che l'intero Mundial sia un'organizzazione orchestrata dalle Ferrovie dello Stato per far si che i viaggiatori, affascinati dallo spettacolo, non inveiscano contro i cronici ritardi. Sull'orizzonte incombe lo spettro dell'altra Corea, quella settentrionale, e dell'anziano dentista che trapanò la nostra rete, mandandoci a casa scornati ed. esterrefatti. E sì che allora contavamo su una squadra di solida intelaiatura e con un supporto tecnico di tutto rispetto; pure finimmo come paralizzati da un incantesimo maligno, traditi dall'affanno e dal fatalismo. Questo stasera non si ripeterà, vada come vada, perché Bearzot prende il meglio che trova sul piano della bravura individuale. ma in fatto di compattezza di squadra e di impegno morale non transige. E avrà anche predicato — almeno lo spero — la più grande umiltà. Non ci sono più squadre materasso in un gioco che sempre più si affida all'agonismo aggressivo e alla velocità. A quell'altitudine e con avversari tanto spregiudicati quanto vogliosi di ben figurare, il dinamismo fisico risulta molto spesso la carta vincente e nessuno può illudersi di spuntarla solo con le finezze e i temporeggiamenti. Algeria, Marocco, Iraq stanno mostrando al mondo che il divario che intercorre fra le loro squadre e le grandi tifolate europee e sudamericane non è più abissale, il che significa che tutte le partite sono da giocare col fiatone. Che Bearzot abbia puntato sull'amalgama psicologico e sulla fierezza di atleti che hanno molti allori da difendere, spicca con evidenza solo che si scorrano i certificati di nascita. Se De Napoli e Galderisi (o Vialli) non avessero preso il posto, nella formazione tipo, di Tardelli e di Rossi, ci troveremmo stasera con una rappresentativa di trentenni puri: per correre a perdifiato a 2200 metri di quota per 90 minuti, per ricuperare il tono muscolare e superare i frequenti traumi, non è questo il passaporto migliore. Ma possiamo gettare sulla bilancia l'orgoglio professionale, l'affiatamento amichevole, l'agonismo competitivo nei confronti dei colleghi esclusi, il senso di essere gli alfieri del più diffuso sport nazionale, cui l'intero Paese guarda col fiato sospeso. Non è più tempo di pareggi prudenziali, né del menare il can per l'aia, paghi del galletto solitario sul quale vivere illusoriamente di rendita. Rifarsi sulla Corea del Sud dell'onta subita ad onta della Corea del Nord è una partita di dare e avere che non regge. Incontriamo avversari duri, veloci, spigolosi, decisi a vender cara la pelle. Vincere è importante, ma più importante ancora è uscire dal campo a testa alta, dopo aver speso ogni energia, lottando su ogni palla dal primo all'ultimo minuto. Tutta l'Italia sportiva non faziosa si aspetta dai campioni del Mondo in carica soprattutto questa prova di volontà virile. Luigi Firpo

Persone citate: Bearzot, De Napoli, Galderisi, Rossi, Tardelli, Vialli

Luoghi citati: Algeria, Corea, Corea Del Nord, Corea Del Sud, Iraq, Italia, Marocco