Le critiche affrettate sui soldi degli sponsor

Le eritìehe affrettate sui soldi degli sp&nser Le eritìehe affrettate sui soldi degli sp&nser DAL NOSTRO INVIAI O CITTA' DEL MESSICO — Uno dei passaggi obbligati di ogni avventura massiccia dello sport azzurro all'estero è costituita dal calcolo, addirittura dalle «rivelazioni, sul costo della spedizione. Naturalmente slamo 1 più ricchi, o almeno slamo quelli che spendiamo di più. La seduzione dell'Indignazione, o quanto meno della critica, è forte nonché abbastanza puntuale. Adesso c'è 11 Messico, con la delegazione italiana che «sfora, di 16 unità il tetto ufficiale deciso dalla Fifa, 32 persone. E c'è la nostra nazionale vestita bene (Armani, addirittura), curata' molto, seguita da tante attenzioni. La spedizione viene a costare assai, pare sui tre miliardi. Siamo sciuponi, folli, persino oltraggiosi nei confronti della povertà di tanto sport mondiale, anzi della povertà — tout-court — del mondo? E' vero che spendiamo molto, forse non è vero che spendiamo troppo, che spendiamo male. In primo luogo, 1 soldi non vengono certamente tolti al resto dello sport italiano. La nostra nazionale di calcio, ad esempio (e il discorso vale anche per le spedizioni olimpiche del Coni), ha un pool di sponsor che nel due anni e mezzo del contratto (scadenza alla fine di questo Mundial) hanno portato sei miliardi, dei quali due e mezzo da dividere fra i calciatori, con un buon ritorno al fisco. Di questi sponsor uno, la Diadora, ha portato da solo due miliardi, più uno di materiale, garantendosi l'esclusiva delle forniture di gioco sino al 1988, con opzione fino al 1990, per 11 Mondiale Italiano. E dopo questo Mundial 1986 11 pool verrà rinegoziato su basi più alte. Per fare un paragone, la Francia ha raccolto, per 11 Mundial, appena un miliardo e mezzo, con ben venti Industrie Impegnate. I calcoli nostri vanno dunque fatti anche con l'attenzione a cosa si fa o non si fa altrove. Chiaro che un impegno industriale spinto come quello per la nazionale, italiana significa presenze assortite, numerose, e per il controllo di tutta la massa di denaro e per la sua migliore utilizzazione. Ma pensiamo che, con l'industria e nonostante le sue spese, il calcio italiano al Mundial faccia un buon affare. E an- che il premio massimo (280 milioni ad ogni giocatore) in caso di vittoria finale sarebbe pagato dalla Federazione e con i tre miliardi e mezzo residui degli sponsor, e con le percentuali sugli incassi qui al Mundial, e con l'incremento delle tariffe per il prossimo pool. Naturalmente possono e debbono essere evitati gli sprechi. Ma, ripetiamo, il discorso è più vasto, e coinvolge 11 fameso .made in Italy. che da noi usa lo sport come In nessun altra parte del mondo: basti pensare ad Azzurra, ^g, p, o.

Persone citate: Armani

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Francia, Messico