Cinema, una rivoluzione a 33 giri

Cinema, una rivoluzione a 33 giri Hollywood corre verso il videoclip: nelle nozze con la popmusic, cultura e denaro Cinema, una rivoluzione a 33 giri Un fenomeno cominciato con Travolta - Ora le star si chiamano Madonna, Sprìngsteen, Bowie: film come Lp per grandi e piccoli schermi ; MILANO — Bruce Sprìngsteen ha appena finito di scrivere la musica del film di Paul Schrader, che ha il titolo da una canzonetta, Just qround the corner to the light of day. Sid Vicious è il protagonista post mortem d'una buona anticipazione di Cannes. Festeggiati da duchi e contesse, David Bowie e Oli Evans stanno facendo di Absolute beginners lo spettacolo dell'anno, qualcosa a mezzo tra 11 fenomano di costume e la moda di un'epoca. E poi ci sono 1 due caffellatte di Miami Vice che sparano pallottole dalla tv con lo stesso divertimento degli attori d'un videoclip. Il cinema a 33 giri s'allarga a riempire grandi e piccoli schermi. Passata l'avventura pionieristica di Stigwood e trasformato Travolta In un cliente quasi fisso del botteghino, ormai Hollywood trova nell'Hitparade la felicità calda dell'Investimento redditizio. :-Ora che il pubblico del cinema è sempre più una lun ga coda di giovani, gli spetta' tori d'una generazione che ha appena lasciato l'adole scenza e s'intriga nelle anse dei primi quarant'anni, la macchina dello spettacolo è obbligata a procedere dentro uno schema rigido: la colonna sonora del rock accompagna il vissuto quotidiano di questo popolo musicale dal tempo ormai preistorico di PesvucI Presley, e s'impone ai codici espressivi degli autori, anche se Fellinl che descrive la tivvumania non si è curato granché della musica che riempie orecchie e occhi. E' un fatto d'età e di cultura, che in Tempie e Landls sono Infatti diverse da Fellini. E' anche vero che il matrimonio tra cinema e popmusic è ancora soltanto un matrimonio d'interesse, però la musica rockettaro non è più un fenomeno estraneo alla stessa creazione cinematografica. Alla radice di quest'evoluzione c'è sicuramente l'arrivo o o a a o ? e si a. ci a a a o li a oo ao di dei videoclip, nei quali il linguaggio filmico si combina senza gravi danni con l'avventura d'una canzone, legata al racconto della sua storia di tre-quattro minuti o scatenata sulla fantasia delle suggestioni che muove la partitura. Il videoclip piega la musica all'Immagine, la fa diventare intrattenimento per gli occhi. E scopre la sintassi del cinema. Dallo Yellow submarine di Lester, dal Tommy di Ken Russell e dal Quadrophoenia di Frank Roddam oggi si è passati al Disperately seeking Susan di Susan Sledelmari e al Purple Rain di Prince, dopo aver traversato i territori contaminati dalla Febbre del sabato sera e dalla Brillantina di John Travolta. Lo stacco è arrivato nell'83, con Flashdance e Footloose: 1 quali più che film apparvero a ragione un collage di video clip pronti per l'Mtv americana o per i primi vitali esperimenti della nostra Vldeomu sic. Da quel giorno nulla è più come prima. Non solo perché Sting continua a far l'attore (Dune, The bride, Plenty): tanto, già lo faceva, e assai bene, anche David Bowie. E nemmeno perché Prince continua a girar film dove lui è tutto, autore, regista, sceneggiatore, attore, cantante, forse anche clakkista: dopo Purple Rain è ora in arrivo Under a cherry moon, che è film ma anche longplaying già nelle classifiche, secondo la miglior tradizione del far quattrini a palate. La rottura col passato sta nel fatto che ormai il cinema (o almeno la parte d'esso rivolta al pubblico dichiaratamente giovanile) si sta avviando a sperimentare la forma del •longvideo», cioè del videoclip a lungometraggio destinato a essere consumato soprattutto sul tv di casa. La popstar continua a essere una forma d'investimento molto allettante per ogni saggio produttore cinematografico. Orace Jones è stata un'ottima scelta per A view to kill dell'incartapccorito Roger Moore. Paul McCartney ha portato a buoni incassi Give my regards to Broad Street. Cher ha sfiorato perfino l'Oscar con Silkwood. Madonna è la protagonista di Shangai surprise con il maritino Sean. Art Garfunkel lo vedremo presto in Good to go. Il rockettone John Cougar Millecamp sta girando Ridin' the cage, e Morris Day Dangerously. Van Halen ha un budget di 10 milioni di dollari per Crazy from the heath, Patsy Kensit e Sting debbono nascondersi per sfuggire alle offerte d'un ruolo in qualche film. Ma accanto a quest'uso, diciamo, strumentale della star della canzone, quello che merita segnalare e seguire con insoddisfatta curiosità è proprio questo crescere del cinema-video. Miami Vice ne è a suo modo un'eccellente esemplificazione, quasi come un catalogo del PostalMarket; True Stories di David Byrne. che vedremo nella prossima stagione, dovrebbe esserne il modello speculare, esempio raffinato di video-cinema. L'evoluzione comunque è ormai cominciata, e da qualche parte c'è sicuramente John Belushi che se la sta ridendo con un suo Fratello Blues Marinella Venegoni Madonna in una scena del film «Shanghai Surprise» e David Bowie: due divi con cui si è sviluppala la fortuna del videoclip cinematografico

Luoghi citati: Cannes, Hollywood, Miami, Shangai, Shanghai