Savary rivisita (allegramente) Bob Fosse

Savary rivisita (allegramente) Bob Fosse Ha messo in scena «Cabaret» al Théàtre du Huitième a Lione, di cui è direttore Savary rivisita (allegramente) Bob Fosse LIONE — E' il gran ritorno di Bob Fosse. A Broadway sono in scena due suoi musical. Big Deal e Sweet Charity. vincitori, entrambi, di un Tony Award. Il primo per la migliore coreografia, il secondo per il migliore revival. A Lione la Biennale della danza che si aprirà a settembre ha in programma una rassegna video di sue coreografie, mentre al Théàtre du Huitième, sempre a Lione, Cabaret, messo in scena da Jerome Savary, ha visto quattro settimane di repliche. Tutte le sere a teatro esaurito: tanto che una quarta settimana è stata aggiunta per soddisfare il pubblico, mentre altri sette giorni di repliche, sempre qui, sono in programma per settembre, prima del via alla lunga tournée che lo spettacolo farà in Francia e Germa nia e che si concluderà, per ora, alla fine di maggio '87 a Parigi. Dal primo gennaio di quest'anno, Savary è direttore del Théàtre du Huitième, e Cabaret è il suo primo lavoro in questa veste. E' una coniprodusione da cinque milioni di franchi che nasce con il concorso di molti teatri. Impresa ardua, e per ora co ronata dal successo, quella intrapresa da Savary: riportare sulla scena i personaggi di quello che è stato un musical e poi un film. Per il grosso pubblico il confronto più immediato è soprattutto con il film. Il musical, a differenza del film, è più corale, dà spazio ad altri personaggi: ecco allora salire in primo piano Fraulein Schneider, l'affittacamere, e Herr Schultz, il fruttivendolo ebreo. Due figure dolenti di piccoloborghesi travolti dalla crisi economica e destinati ad essere schiacciati dal nazismo e dei quali rispettivamente Magali Noél e Gerard Guillaumat fanno due ritratti indimenticabili. Nel Cabaret di Savary non c'è senso di morte, mancano le atmosfere livide, quel desiderio di godere nonostante tutto, die caratterizzavano il film di Fosse. Perché lo spettacolo si libera dal modello e imbocca poco per volta la strada tipica di Savary: Quella di un teatro circense, diverr tito, pieno di trovate, volutamente baraccone: ed è evidente soprattutto nelle scene al Kit Kat Klub: le gtrls non hanno quella gelida volgarità teutonica, ma sono carni fresche ed abbondanti generosamente esposte con allegria; fra i numeri del cabaret ecco arrivare, direttamente dal Grand Magic Circus, un pallido equilibrista. La Sally Bowles di Vie Lemper tè tedesca e ha già lavorato in Cats a Londra e a New York) è ballerina e cantante prima che attrice; Yann Babilée è un romanziere americano tutto d'un pezzo, senza le ambigue incertezze giovanili di Michael York. Michel Dussarat è un cerimoniere ambiguo e mobile. L'orchestra di dame en travesti suona appollaiata su un chiosco mobile che avanza sul palco ogni volta che la scena si svolge al Kit Kat Klub: è un cabaret che deborda in sala, dove al posto delle prime file sono sistemati tavolini. se. tr. Lite I .emper. uià attrice di «Cai*», in «Cabaret» di Savary: impersona Sally Bonles

Luoghi citati: Francia, Lione, Londra, New York, Parigi