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Colori dell'Ottocento RASSEGNA ALLA «PEOMOTRICE» Colori dell'Ottocento Nella palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti, al Valentino, tutto è pronto per il vernissage di stasera, alle 18, e l'apertura al pubblico della mostra «Da Bagetti a Reycend: capolavori d'arte e pitturo dell'Ottocento piemontese in collesioni private*, finanziata dal Mediocredito Piemontese. Le 170 opere di 55 artisti sono state sistemate secondo un criterio che tende a dimostrare l'evoluzione dell'arte figurativa piemontese nel secolo scorso, partendo da Giuseppe Pietro Bagetti, insigne battaglista di Napoleone, per concludere, appunto, con Enrico Reycend, paesaggista illustre con un'intensa e felice produzione. E fra i due i grandi come Fontanesi, presente con 19 dipinti, Avondo con alcuni capolavori legati alla campagna romana. l'Azeglio pittore di vedute e soggetti ariosteschi prima ancora che uomo politico. Delleani, altro paesista di fama, l'orientalista Pasini e Pellizza da Volpedo che con Morbelli e Pornara contribuì alla definizione del Divisionismo italiano. Oppure i meno noti ma significativi allievi di Fontanesi e la «promessa dell'Ottocento». Carlo Bonatto Minella, artista dalla pennellata estremamente sciolta morto all'età di 23 anni. Interessante, poi. la presentazione in un'unica sala degli artisti del cenacolo di Rivara quali Avondo, Pittara. De Andrade. De Avendano. Bertea e Pastoris. La rassegna, per grandi linee, è suddivìsa in temi e segue una evoluzione cronologica che dimostra come in Piemonte l'arte figurativa si sia sviluppata con un'inclinazione europea, anticipando talvolta di anni la pittura del '900. Inoltre ha la caratteristica di raccogliere «pezzi» provenienti da collezioni private e che raramente vengono esposti al pubblico. La mostra, che sarà aperta tutti i giorni (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20; domenica, 1012). è stata allestita da Angelo Dragone, cui si deve anche la cura del catalogo a colori delle opere esposte. era. mo.