Tre mesi per evitare i tagli alle ferrovie

Tre mesi per evitare i tagli alle ferrovie Un problema che interessa 11 mila pendolari Tre mesi per evitare i tagli alle ferrovie Piano di salvataggio della Regione - Le Fs: «Qualcosa si può fare» Come salvare i «rami secchi» su cui le Ferrovie hanno deciso di sospendere il servizio viaggiatori perché troppo oneroso? Ieri, l'assessorato regionale ai trasporti ha presentato al vicedirettore generale dell'Ente Fs, De Chiara, e al capo compartimento, Ballatore, uno studio sulla possibilità di mantenere le 7 linee che dovrebbero cessare il servizio dal 28 settembre, ferma restando la chiusura, già in atto dal primo gennaio, della Saluzzo-Airasca. Le linee in crisi sono: CevaOrmea, Susa-Bussoleno, Trofarello-Chieri, Varallo SesiaVignale. Pinerolo-Torre Pellice, Asti-Chivasso, Savigliano-Saluzzo. -Queste linee — dice il dott. De Chiara, che ha preso in consegna il voluminoso studio — rientrano in quelle la cui chiusura è da discutere con la Regione., sottintendendo: le Fs sono disponibili al dialogo purché sostanziato da un concreto impegno economico e da un altrettanto concreto impegno dei ministeri dei Trasporti e del Tesoro a ripianare il deficit che comunque ci sarà. -Teniamo conto però — aggiunge l'ing. Ballatore — che noi abbiamo già realizzato la ristrutturazione su 19 linee piemontesi a scarso traffico, ma non si può pretendere di mantenere treni che portano due o tre paseggeri con la prima corsa del mattino e altrettanti con l'ultima della sera.. Dove? -Sulla Asti-Chivasso, ad esempio, o sulla Ceva-Ormea o sulla Alessandria-San Giovanni-. Nella tabella indichiamo le linee in crisi, compresa la Saluzzo-Airasca già chiusa, e i relativi deficit accumulati con la gestione attuale che alla ferrovia unisce le autolinee di supporto; e la riduzione del deficit prevedibile con il servizio «integrato» (vale a dire una gestione unica ferrovia-autolinee) propo- sto dalla Regione. Per realizzarlo occorrono 46 miliardi da investire in ristrutturazioni. Esiste un terzo sistema, definito «Tuttobus», che eliminando la ferrovia porterebbe il deficit a 26 miliardi. Richie- de un fondo di 22 miliardi per l'acquisto di 98 autobus. Inoltre il servizio «Tuttoautobus» prevede un adeguamento della rete stradale, quasi tutta provinciale, e il miglioramento della segnaletica. La rete integrata offre la possibilità di svolgere fin da ora (e in ciò il progetto Regione corrisponde a quello Fs) un esercizio «a navetta» su linee di non oltre 10 chilometri (SusaBussoleno, Chieri-Trofarello) con frequenza ogni mezz'ora; due navette con un posto di interscambio su linee fino a 20 chilometri (Pinerolo-Torre Pelllce) o con un incrocio intermedio su percorrenze fino a 40 chilometri (tutte le altre linee) con frequenze da 40 a 60 minuti. Sono percorsi di tipo «metropolitano», destinati ad integrarsi in futuro con la metropolitana torinese; ma per realizzarli, oltre alla partecipazione della Regione, è necessario anche il consenso delle organizzazioni sindacali. -i

Persone citate: Ballatore, De Chiara

Luoghi citati: Bussoleno, Chivasso, Pinerolo, Torre Pellice, Trofarello, Varallo