Verdiglione sarà processato anche per la «tentata fuga»

Verdiglione san processalo anche perla «temala tuga» Milano, resistenza-^ lesioni durante l'arresto Verdiglione san processalo anche perla «temala tuga» MILANO — Nuovo appuntamento con il tribunale per lo psicanalista Armando Verdiglione: il sostituto procuratore Marco Maria Maìga lo ha infatti rinviato a giudizio, con rito sommario, per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Dello stesso reato sono stati chiamati a rispondere quattro suoi collaboratori: Alessandro Atti, 30 anni, Luciano Faionì, 50 anni, Anna Gloria Mariano, 25 anni, Carla Maria Venezia, 30 anni. I reati contestati si riferiscono alle circostanze dell'arresto di Verdiglione, il 14 maggio scorso. Sono le sei del pomeriggio quando nei lussuosi uffici della «fondazione Verdiglione», in via Montenapoleone a Milano, si presentano l'Ispettrice Maddalena Piccinini e l'agente Antonio eia veri: devono arrestare lo psicanalista in base al mandato di cattura emesso contro di lui per estorsione aggravata e abbandono d'incapace. Immediatamente comincia una fuga semicomica di Verdiglione: si «rifugia» in un'altra stanza mentre i suoi collaboratori fanno quadrato intorno ai due funzionari per impedir loro di raggiungere il «maestro». Un quadrato piut tosto determinato, visto che l'agente Claveri ne esce con un dito rotto. L'assedio di Verdiglione dura circa mezz'ora, alla fine è- «catturato»: era nascosto dietro una poltrona. Verdiglione si difende affermando che temeva un sequestro di persona: tant'è vero che i suoi collaboratori, dopo il suo arresto telefonarono ai carabinieri denunciando il «rapimento» (e dopo pochi minuti ebbero l'ovvia risposta). Aggiunge che non era mai stata sua intenzione fuggire. I funzionari di polizia dicono invece che si qualificarono regolarmente. Inoltre Verdiglione conosceva l'ispettrice Piccinini, che già altre volte gli aveva notificato provvedimenti della magistratura. Secondo gli inquirenti si è trattato quindi di una «opposizione collettiva» all'arresto. Probabilmente il processo per resistenza e lesioni si svolgerà subito dopo quello attualmente in corso che. dopo la prima udienza del 31 maggio, è stato rinviato a lunedi prossimo. Verdiglione, a cui è stata negata la libertà provvisoria, si ripresenterà in aula in manette. I suoi guai giudiziari non sembrano comunque finiti con il nuovo rinvio a giudizio: è infatti tuttora aperta l'inchiesta sulla sua fondazione nell'ambito della quale aveva ricevuto una comunicazione giudiziaria per associazione a delinquere. s. mr>

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