Razzismo al campus cinese Pechino, turbata, minimizza

Razzismo al campus cinese Pechino, turbata, minimizza Razzismo al campus cinese Pechino, turbata, minimizza Ma 11 Paesi africani chiedono spiegazioni suir«incidente» di Tianjin PECHINO — .Incomprensione» e non razzismo, secondo il governo di Pechino, alla base del grave Incidente verificatosi all'università di Tianjin fra studenti africani e cinesi, che rischia di minare i delicati rapporti tra Cina e Paesi del Terzo Mondo. Il fatto, reso noto nel giorni scorsi, è accaduto la sera del 24 maggio. Verso mezzanotte gli studenti africani stavano ballando nella mensa del campus dopo aver festeggiato con altri stranieri e autorità dell'Università di Tianjin l'anniversario dell'Organizzazione per l'unità africana. Il volume troppo alto della musica ha suscitato le proteste degli studenti cinesi e, ha dichiarato Ieri nel corso di una conferenza stampa un funzionarlo della commissione statale per l'istruzione, gli africani hanno reagito violentemen¬ te, ferendo tre ragazzi con bicchieri di vetro. Quattrocento universitari cinesi hanno quindi circondato l'edificio tirando mattoni e sassi contro le finestre. Gli stranieri sono stati liberati solo con l'arrivo della polizia alle S del mattino, ma 16 studenti di Paesi africani e asiatici «per sicurezza» sono stati trattenuti una settimana In un hotel alla periferia della grande città portuale. il caso di Tianjin, l'ultimo e 11 più grave di una lunga serie tra gli appartenenti alla numerosa comunità africana e cinesi, sta mettendo In serio Imbarazzo le autorità di Pechino, alle quali le ambasciate di 11 Paesi africani hanno chiesto una formale spiegazione sull'accaduto. «/ nostri rapporti di tradizionale amicizia con i Paesi a cui appartengono gli studenti coinvolti non saranno inficiati da questo incidente. Abbiamo parlato con molti funzionari delle rappresentanze diplomatiche a Pechino e sono tutti d'a cordo con noi» ha sottolineato un funzionario della commissione statale. Attualmente sono circa 1600 gli studenti africani e arabi residenti in Cina. Le spese per i corsi, di solito della durata di quattro anni, sono quasi Interamente sostenute da Pechino, che elargisce ad ogni studente una borsa di studio mensile sette volte superiore a quella percepita dagli allievi cinesi. Sebbene Pechino si rifiuti di parlare di razzismo, che — ha detto Yu — è criticato In ogni sua forma e anche legalmente punibile, 1 numerosi incidenti degli ultimi anni dimostrano, a giudizio degli osservatori occidentali, che 11 problema esiste.

Luoghi citati: Cina, Pechino