Parigi si libera dell'anti-Khomeini di Enrico Singer
Parigi si libera dell'anti-Khomeini Il leader dei «Mujaheddin», Massud Rajavi, è partito per Baghdad dopo cinque anni Parigi si libera dell'anti-Khomeini Ufficialmente è stata una partenza volontaria - Ma era una condizione posta dall'Iran per il disgelo con la Francia PARIGI — Massud Rajavi, uno dei capi dell'opposizione iraniana in esilio, ha lasciato ieri Parigi (dove viveva dall'81) e si è rifugiato a Baghdad, in Iraq. Il governo francese ha subito precisato che il leader del movimento del Mujaheddin-e-khalq, 1 «combattenti del popolo», non è stato espulso, che la sua è stata una -partenza volontaria» decisa dopo una serie di contatti con emissari del primo ministro Chirac. Ma è una 'partenza volontaria» che risolve molti problemi alle autorità francesi Impegnate In una difficile ricucitura dei rapporti con l'Iran di Khomelni, sotto l'incubo della sorte dei nove ostaggi prigionieri in Libano degli hezbollahl, gli uomini del «partito di Dio», il più violento dei gruppi integralisti islamici. Soltanto pochi giorni fa, il vice-premier iraniano All Reza Moayerl era venuto a Parigi e, senza troppe pru denze diplomatiche, aveva dettato tre condizioni per il riavvicinamento tra la Francia e l'Iran. L'estradizione di alcuni profughi, che aveva definito «criminali con le mani macchiate di sangue». Il rimborso di un finanziamento di un miliardo di dollari, oltre 1500 miliardi di lire, concesso ai tempi dello Scià a una società francese per la costruzione di centrali nucleari (contratto poi saltato per l'embargo strategico contro Il regime khomelnista). Una politica di 'equidistanza» nel conflitto Iran-Iraq. Tre condizioni che, aveva detto Moayeri, avrebbero convinto Teheran «a impegnare tutta la sua influenza per risolvere anche la vicenda degli ostaggi». Se la terza richiesta iraniana non può essere accettata dalla Francia, che è il maggiore fornitore di armi a Baghdad, sulle altre due 11 governo Chirac ha dato più di una prova di buona volontà. Una commissione francese è appena rientrata dall'Iran, dove ha avviato a soluzione il contenzioso economico; e 11 lungo asilo con¬ cesso a Massud Rajavi, 11 peggiore nemico di Khomeinl, è ormai finito. Certo, Parigi non ha accolto la richiesta di estradizione, che si sarebbe tradotta In una condanna a morte certa per Rajavi; ma da oggi non è più la «capitale» degli oppositori iraniani, una colpa che il regime di Teheran non aveva mal perdonato, li capo dei Mujaheddin-e-khalq era arrivato in Francia alla fine del luglio '81 assieme con l'ex presidente iraniano Abolhassan Banl Sadr. In esilio. Massud Rajavi e Bani Sadr avevano dato vita al «Consiglio generale della resistenza iraniana». Il giovane capo dei Mujaheddin (ha 38 anni) aveva anche sposato la figlia dell'ex presidente. Poi. nell'84, l'Intesa (come il matrimonio) si era spezzata. Il moderato Bani Sadr non aveva accettato gli stretti contatti (si dice anche economici) di Rajavi con l'Iraq, impegnato nella sanguinosa guerra del Golfo contro l'Iran. La colonia del profughi iraniani si era divisa: da una parte chi accusava Massud Rajavi di 'tradimento», dall'altra chi parlava di una necessaria alleanza per rovesciare l'ayatollah Khomelni. Anche se isolato, Masud Rajavi era rimasto il capo indiscusso del maggiore movimento di lotta — politica e armata — al regime di Teheran. In Francia, viveva alla periferia di Parigi, a Auverssur-Oise, nella villa del fratello Saleh (un medico chirurgo con la doppia cittadinanza) trasformata In bunker, circondato da una sessantina di fedelissimi e dal continuo controllo della polizia. Ieri ii.attina alle 8 la sua 'partenza volontaria» è stata preceduta da un'operazione delle forze di sicurezza francesi: la villa è stata perquisita, tutte le persone che vi si trovavano identificate. Non ci nono stati arresti: -solo una verifica dti permessi di soggiorno», ha fatto sapere 11 ministero degli Interni. Ma l'opcrazione-Rajavi era scattata. Alle 14,1511 capo dei Mujaheddin-e-khalq ha raggiunto a bordo di un'auto blindata l'aeroporto di Le Bourget. Su altre vetture, 1 cinque suoi più stretti collaboratori. Pochi minuti dopo, la partenza con un aereo privato della società Falcon. Prima tappa I! Cairo, scalo tecnico alla volta di Baghdad. _ , Enrico Singer
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