Quei demoni portasfortuna di Sabatino Moscati

Quei demoni portasf ortuna TARQUINIA, IN ATTESA CHE SI APRA LA TOMBA ETRUSCA Quei demoni portasf ortuna Sembra che portino davvero sfortuna, alla nuova tomba etrusca scoperta a Tarquinia, quei demoni che vi appaiono raffigurati e di cui si parla tanto, come se fossero chissà quale novità. Mentre le immagini di demoni sono del tutto normali nella pittura etrusca; e quanto al colore azzurro che desta tanto interesse, non è altro che l'espressione convenzionale, e ben nota, della putrefazione e della morte. Ma la sfortuna di cui diciamo, e che speriamo finisca presto, investe anche la diffusione un po' anomala della notizia. Non vogliamo darne la colpa a nessuno, e men che meno ai giornalisti che fanno il loro mestiere. Se tuttavia anche gli specialisti di pittura etrusca fossero stati chiamati a esaminare fin dall'inizio quanto si vedeva nell'Interno (perché qualcosa si vedeva, come ha dimostrato in particolare la televisione), un giudizio più approfondito, anche se provvisorio, avrebbe potuto darsi per tempo. Quanto alla sonda fotografica, che penetra nel terreno con minimo danno riproducendo quanto v'è nelle cavità interne, le riprese effettuate da tempo dalla benemerita Fondazione Lerici (anche questo pochi sanno, che la tomba si conosceva da vari mesi) non servono in questo caso a molto. Sono opache, sbiadite, per ragioni tecniche più che comprensibili; e cosi ci troviamo dinanzi al troppo dei disegni e al poco di chi, accantonile notizie, ha pubblicato foto si. ma di altre tombe. Da ultimo, il rinvio per ragioni di sostegno e di solidità della prevista apertura della tomba sembra un altro colpo di coda dei demoni etruschi. Intanto, si ragiona per approssimazioni e ipotesi. Ma detto questo, è anche vero che il pubblico ha i suoi dirlt ti e quindi non vogliamo affatto tacere qualche prima impressione. Se sarà neces¬ sario, dato che non possediamo la sicurezza ostentata da molti, provvederemo in seguito a correggerci. La tomba, dunque, ha le pareti dipinte (come altre dì Tarquinia, s'intende). Le due scene principali sono sulla sinistra e sulla destra. Sulla sinistra si dovrebbero vedere (usiamo il condizionale per i particolari, non per l'insieme): un personaggio di evidente importanza, che incede su una biga guidata da due cavalli; davanti a lui un suonatore e due musici; davanti ancora un tavolo con sopra dei vasi tra alcuni rami. Senza dubbio i personaggi vanno a un banchetto all'aperto, che dovrebbe essere raffigurato sulla parete di fondo. Sulla parete destra, invece, si vede una barca con un rematore, presumibilmente Caronte, che ha portato nell'aldilà il defunto, o meglio la defunta: sembra infatti femminile la figura che incede da¬ vanti alla barca, accompagnata da un ragazzo. Le viene incontro un'altra figura femminile, preceduta da un demone e seguita pure da un ragazzo. Dietro ancora stanno due personaggi infernali, il primo con serpenti attorcigliati alle braccia e il secondo con ali. nero (a scanso di equivoci, diciamo che il nero ha lo stesso significato dell'azzurro). Veniamo all'Interpretazione. La scena sulla sinistra raffigura la processione funebre in vista del banchetto, sempre in onore del defunto; quella sulla destra l'arrivo nell'aldilà. Ma il protagonista della scena di banchetto è maschile, quello della scena nell'aldilà femminile. Se questo verrà confermato da una visione adeguata delle pitture, ci troveremo di fronte a un'iconografia assolutamente inusuale, perché dovremo scindere le due vicende e non considerarle re- lative allo stesso personaggio. Il giudizio sarà allora quello di due vicende che si svolgono in parallelo, più che in successione. Da un lato, presumibilmente, il marito procede alla cerimonia funebre in onore della moglie scomparsa. Dall'altro lato, presumibilmente, la moglie giunge intanto nell'aldina. Qui si pone il problema della donna che le viene incontro: per analogia con altre figurazioni, possiamo ritenere che si tratti di un'antenata, giunta ad accoglierla sotto adeguata sorveglianza. Qui stanno le novità maggiori, non nei demoni. E qui va impiantato il discorso sulla datazione, che è essenziale per collocare le figurazioni della nuova tomba ne! complesso quadro della pittura etrusca. La parete di sinistra riflette ancora caratteristiche della fase antica (fino al V Secolo); quella di destra ha già motivi tipici della fase recente (dal IV Secolo). Ma dei suoi inizi: ci sono 1 demoni: non ci sono ancora i nomi iscritti dei personaggi, come avverrà più tardi. Sarebbe dunque assai interessante suggerire che in queste pitture si manifesti una fase di passaggio, databile tra il V e il IV Secolo. L'influenza greca si va affermando e questo indicano Caronte e i demoni. Ma si afferma in una visione non colta, popolaresca, la cui via di accesso dovrebbe ravvisarsi nelle correnti culturali e artistiche che in questo tempo penetrano nell'Emina dal Nord, precisamente dall'area adriatica. Quanto al discorso sulla •bellezza>. Ineleganza» e simili, lo lasciamo a chi vuole. La pittura etrusca ha proprie leggi di stile, canoniche e convenzionali, e in questo caso non troviamo novità di rilievo. Ma certo 11 giudizio potrà approfondirsi al momento adatto. Che in ultima analisi, per gli studiosi, deve ancora venire. Sabatino Moscati

Persone citate: Caronte

Luoghi citati: Tarquinia