Degan: alt ai sindaci di Guido Rampoldi

Degan: alt ai sindaci «Immotivati i loro provvedimenti contro rischi radioattivi» Degan: alt ai sindaci «I valori attuali non sono preoccupanti» - Invece «le amministrazioni locali si comportano come se a due passi fosse caduta un'atomica» - «Le sole iniziative sensate sono quelle che incidono su vaste aree» ROMA — In otto regioni del Nord e del Centro Italia sindaci e assessori regionali hanno ripristinato l'emergenza radioattiva con divieti e raccomandazioni alla popolazione, il latte ovino e caprino e i derivati freschi sono considerati a rischio in Liguria, in Lombardia, in Toscana, in Emilia, nel Lazio, in Abruzzo. Nel Friuli è vietata anche la somministrazione di verdure a foglia larga a gestanti e bambini, nel Trentino sono al bando le ciliegie. Perfino un censimento dei vari provvedimenti che si accavallano e frastornano la gente è problematico. Eppure Costante Degan, ministro della Sanità, torna ad assicurare che non vi è alcun motivo di allarme. E in questa intervista tenta di arginare l'onda della Sanità pubblica, preoccupato per questo turbine di ordinanze che gli appaiono In gran parte assurde. «/ sindaci stiano fermi*, intima il ministro. Spiega: </o non posso certo impedire che amministrazioni e autorità sanitarie locali si comportino come se a due passi fosse caduta una bomba atomica, e magari assumano iniziative del tutto incongrue rispetto ai valori rilevati. Però debbo dire con chiarezza che ritengo assolutamente immotivato qualsiasi provvedimento preso da qualsiasi sindaco». — Perché? •Perché in nessun suo singolo punto l'Italia è stata soggetta a tassi di radioattività tali da richiedere provvedimenti o consigli a carattere cosi circoscritto nel territorio. Perciò le uniche iniziative sensate sono quelle che incidono su vaste aree, che influiscono su un risultato statistico. E le statistiche non si fanno su 2 o 3 mila persone, e forse neppure su centomila*. — Sono in errore anche quelle Regioni che mantengono misure d'emergenza? •Per le Regioni il discorso è diverso. Ma farebbero bene a consultarci, il divieto sulle ciliegie in Trentino, per dire: a parte il fatto che bambini e gestanti non divorano chili di ciliegie ogni giorno per settimane, i dati di cui disponiamo dicono che il tetto è intorno ai 6-7 nanocurie come somma complessiva dei radionuclidi, insomma ben al di sotto di valori preoccupanti*. — Hanno perso la testa i sindaci, trascinati dall'emotività e dall'allarmismo? Guido Rampoldi (Continua a pagina 2 In quinta colonna)

Persone citate: Costante Degan, Degan