Fasti passati e attuali miserie del castello di Aglié
Fasti passati e attuali miserie del castello di Aglié Fasti passati e attuali miserie del castello di Aglié Resterà chiuso il grande parco: mancano 170 milioni per la potatura dei rami pericolanti - Due miliardi e mezzo per le norme antincendio Mancano i soldi per potare i rami secchi che potrebbero cadere addosso ai visitatori e il parco del Castello ducale di Aglié resta chiuso, seguendo il destino dello splendido i edificio settecentesco che da due anni non accoglie più i visitatori. Per il Comune è un duro colpo: la possibile espansione turistica rischia di essere strangolata dagli intoppi burocratici e soprattutto dalla cronica carenza di fondi che penalizza la Sovrintendenza ai beni ambientali. Con amarezza, l'architetto Giorgio Fea. direttore del Castello, commenta: .Fino al '7H il parco era una specie di savana, nella quale era meglio avventurarsi provvisti di machete: le strade inteme non esistevano più. il lago era ridotto a una poltiglia fangosa, la vegetazione aveva invaso statue e fontane. Abbiamo speso due miliardi per una radicale bonifica. Quattro anni fa lo abbiamo riaperto. Ora, per poche decine di milioni, siamo da capo». E' in gioco la sicurezza dei visitatori: le gelate invernali hanno danneggialo molli rami, potrebbero cadere. -Non possiamo assumerci questa responsabilità*. I lavori sono divisi in due lotti, l'ultimo (170 milioni) non e ancora finanziato. Nessuna previsione per il Castello, che andrebbe adeguato alle norme antincendio: un'opera da circa due miliardi e mezzo. L'edificio fu eretto nel 1141 e ricostruito cinque secoli dopo dal conte Filippo d'Aglié. ministro di Maria Cristina, su progetto di Carlo Amedeo di Castellamonte. Gravemente danneggiato dalle milizie francesi nel diciottesimo secolo, fu restaurato dai Savoia nel 1764. Da allora ha conosciuto altri momenti difficili (all'inizio dell'800 le truppe napoleoniche io depredarono di preziose opere d'arte), ma an che periodi di splendore: Maria Cristina, vedova di Carlo Felice, compensò le perdite subitp. arricchendolo di reperti etruschi provenienti da Tuscolo e Vejo. Gli ultimi proprietari sono itati i Duchi di Genova, che nel 1940 lo hanno ceduto allo Stato. Negli ultimi due anni nel Castello chiuso sono già stati eseguiti i primi e più urgenti lavori come riparazioni sul tetto e sostituzione di travi. Ma l'edificio senza le opere di adeguamento alle norme antincendio non può essere riaperto. Contesta Fea: -Non possiamo trattare un Castello come un cinema: l'esecuzione di alcuni lavori, al di là degli alti costi, snaturerebbe le caratteristiche'. Cll il d iilli i i i Castello e il suo parco, due gioielli sottratti a rutti
Persone citate: Carlo Felice, Duchi, Giorgio Fea, Maria Cristina, Savoia
Luoghi citati: Castellamonte, Genova
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