Pizzinato: «Tanti scioperi subito senza aspettare quello generale»

Piumato: «Tanti scioperi subito senza aspettare quello generale» H leader Cgil ha risposto alla proposta del segretario della Cisl Piumato: «Tanti scioperi subito senza aspettare quello generale» TORINO — «Agli operai, agli impiegati, ai tecnici, ai quadri delle aziende metalmeccaniche dico: andate a votare per il referendum sulla piattaforma contrattuale. Votate secondo coscienza ma non disertate le urne*. E' questo l'appello che 11 leader della Cgil, Pizzinato, ha rivolto Ieri parlando al convegno dei quadri della Olivetti che si è svolto ad Ivrea. Onesta esortazione significa che ci sono dei problemi? 'Problemi ci sono in alcune aree però complessivamente la consultazione non va male; anzi va bene. Dai dati che ho l'affluenza media è del 7080%. Dissentire, cioè votare no, è comprensibile; non votare è come darsi delle martellate sulle dita*. Le imprese come si stanno comportando nel confronti del referendum? •La stragrande maggioranza ha fornito le liste dei lavoratori, ha consentito linstallazione dei seggi nel reparti o nelle portinerie. Ma ci sono anche aziende che hanno assunto atteggiamenti contraddittori*. Marini a nome della Cisl ha ventilato l'Ipotesi di uno sciopero generale contro Go- ria ed I tagli alla spesa socia le. Qual è la sua opinione? •Penso che lo sciopero generale debba essere lo sbocco finale di un largo movimento di lotta su tante piattaforme regionali. Abbiamo già avuto scioperi a Napoli, Bologna, Livorno, Potenza, eccetera. Il 12 è programmato lo sciopero generale in Campania. Oggi salgono i profitti mentre scendono occupazione e lavoro: non possiamo aspettare solo lo sciopero generale. Occorrono tanti momenti di lotta contro le inadempienze del governo per l'occupazione, un sistema moderno di collocamento e il riordino della previdenza che deve essere varato prima delle ferie*. Nel convegno al quale lèi sta partecipando emergono parecchi e pressanti problemi dei tecnici e dei quadri. In che misura il sindacato riuscirà a dare delle risposte? •Risolvere tutti i problemi nei contratti non è possibile. I contratti dovranno indicare soluzioni cornice entro le quali avviare poi una grande sperimentazione nelle aziende ed a livello territoriale per toccare anche le medie e piccole imprese*. Il sindacato è preparato a questa operazione? • Siamo ancora troppo lenti. Dobbiamo portare al nostro interno il sapere e la cultura di queste grandi masse di tecnici e quadri. C'è anche il problema delle donne. Dobbiamo sapere che nel sindacato non si cambia senza rompere vecchi equilibri; questa rottura deve avvenire già nella stagione dei rinnovi contrattuali*. Pizzinato ha seguito per tutta la giornata il convegno sui quadri Olivetti promosso dalla Fiom-Cgil e dal centro ricerche dell'Ires di Torino. Come base del dibattito è stata assunta la relazione di Vittorio Rieser sui risultati dell'indagine su 1680 impiegati amministrativi, tecnici e progettisti della Olivetti. Le risposte ai questionari sono state 1300. Nella Olivetti queste categorìe rappresentano il 65 per cento dei lavoratori, cioè gli operai addetti alla produzione sono una minoranza. Che cosa è emerso dalla ricerca durata un anno? Il segretario nazionale della Fiom, Bolaffi, e il segretario di Ivrea Moia, conversando con i giornalisti, hanno indicato i punti principali. Produrre non è più l'aspetto centrale perchè ormai un elevato plusvalore viene dall'opera dei progettisti, dei creatori di programmi, eccetera. I tecnici sono abbastanza soddisfatti del loro lavoro ma sono critici verso i sistemi di gestione del personale. I giovani, tutti diplomati e laureati, sono meno critici degli anziani .perchè tendono a considerare il lavoro alla Olivetti come un investimento, cioè come un trampolino di lancio verso altre aziende*. Lo schema interno è ancora gerarchico: per fare carriera bisogna comandare o guidare altri uomini; i tecnici ed i ricercatori, invece, vorrebbero che -a fianco della carriera gerarchica fosse prevista anche una carriera tecnica*. La discriminazione verso le donne è ancora forte. La flessibilità dell'orario di lavoro è molto sentita: •/ tecnici chiedono una flessibilità individuale perchè le macchine si possono fermare in ogni momento; i cervelli no*. I tecnici prestano molla attenzione alla formazione professionale che è considerata -come una esigenza di aggiornamento costante ma anclie come uno strumento per difendere individualmente la propria retribuzione*. Sergio Devecchi A P Antonio Pizzinato

Persone citate: Antonio Pizzinato, Bolaffi, Pizzinato, Sergio Devecchi, Vittorio Rieser

Luoghi citati: Bologna, Campania, Ivrea, Livorno, Napoli, Potenza, Torino