Cassazione, dopo i Greco il caso Gelli di Roberto Martinelli

Cassazione, dopo 8 Greco ii caso Pelli La Suprema Corte al lavoro in un clima di sospetti e dubbi sulla sua obiettività Cassazione, dopo 8 Greco ii caso Pelli Lunedì il presidente di sezione messo sotto accusa dovrà decidere sui ricorsi degli imputati per la strage di Bologna ROMA — Con quale animo, con quale serenità, lunedi Corrado Carnevale, 11 presidente di sezione della Cassazione messo sotto accusa da cinque senatori del pei, deciderà sui ricorsi di Licio Gelli e di altri imputati della strage dk Bologna? Inutile chiederlo al magistrato, che rifiuta qualsiasi contatto con 1 giornalisti. Come già nel processo a Michele e Salvatore Greco, condannati all'ergastolo per l'assassinio del giudice Chinnici. la Procura generale si è pronunciata contro le istanze dei difensori ed ha chiesto che il mandato di cattura emesso dal giudici istruttori di Bologna sia convalidato. Dalla decisione della Corte Suprema dipende il futuro dell'inchiesta sul massacro della Stazione, avvenuto il 2 agosto 1980: annullare i mandati di cattura comporta la sconfessione di tutta l'impostazione data all'Istruttoria, e illustrata nella motivazione per lunghezza inusuale (57 pagine), che accompagna il provvedimento d'arresto. Al contrario, respingere la ri' chiesta delle difese implica un autorevole avallo a tutta la tesi accusatoria. • Il nucleo logico della ricostruzione è rappresentato dall'imputazione di associazione sovversiva, contestata a Gelli, all'ex vicecapo del Sismi Pietro Musumeci, all'ideologo dell'estrema destra Paolo Signorelli, ed altri imputati. Secondo i giudici questi personaggi erano inseriti con ruoli diversi -iti'una struttura occulta avente natura di associazione illegale con finalità eversiva delle istituzioni democratiche da conseguire mediante realizzazione di attentati... tra i quali si colloca la strage alla Stazione di Bologna-. Il mandato di cattura sul quale la Cassazione é chiamata a pronunciarsi ha già provocato in passato violente polemiche. Le difese hanno sostenuto che nessun riscon tro obiettivo viene indicato dai magistrati inquirenti a sostegno delle loro tesi, e che, quindi, la costruzione accusatoria poggia soltanto su argomentazioni di natura storica e politica, per di più fornite da «pentiti» che in precedenza sono stati giudicati inattendibili dalla Corte di assise d'appello di Bari nel processo per la strage di piazza Fontana. Il clima creato dall'iniziativa del pei. che ha insinuato sospetti e dubbi sull'obiettività dei giudici della prima sezione penale, e in particolare sul presidente. Corrado Carnevale, inciderà sulla serenità della decisione? E' quanto si chiedono adesso non soltanto gli avvocati ma molti tra gli addetti ai lavori. La sortita di cinque senatori comunisti dell'Antimafia, tra i quali Sergio Flamigni. già componente, della commissione P2, ha determinato una situazione senza precedenti. In altre circostanze un giudice di merito, censurato in termini cosi perentori in un atto parlamentare, si sarebbe posto il problema di astenersi. E' successo altre volte in passato. Mai però un magistrato di cosi alto grado della Corte di Cassazione si era trovato di fronte ad una situazione cosi delicata: Corrado Carnevale è il titolare della prima sezione penale della Suprema Corte, quella cui per legge sono affidati i casi giudiziari più gravi. La sua eventuale astensione non priverebbe la sezione della competenza a giudicare sulla validità dei mandati di cattura emessi a Bologna, ma costituirebbe in qualche modo una circostanza condizionante per gli altri magistrati del collegio. Tanto più che il massimo rappresentante della pubblica accusa, il procuratore generale della Cassazione, si è già schierato in maniera molto netta a fianco del giudici di Bologna, e neila sua requisì t or la ha Invitato la Corte ad evitare «una scelta di campo nel merito della ricostruzione storica dei coinvolgimenti della loggia P2 nella strategia stragista degli Anni Ottanta in Italia-. Ed ancora: «Non può certo contestarsi il ruolo antisistema assunto dalla logica P2. Disconoscerlo significherebbe non apprezzare gran parte della storia giudiziaria, politica, legislativa e sociale del Paese-. Infine: -Deve ritenersi corretto il discorso che prende l'abbrivio dall'analisi strutturale della loggia segreta P2, configurata come organizzazione parallela, la cui finalità non è tanto il colpo di Stato tout court, quanto una strategia del disordine e del terrore, ovvero anche una strategia di atten Siane al disordine e al terrore, che giustificasse poi un intervento violento e restauratore dell'ordine-. Alla vigilia di quella che sarà un'altra giornata difficile per la giustizia italiana, nel vecchio palazzo di giustizia di piazza Cavour si avverte forte disagio. «Noi parliamo con le sentenze — ha detto un anziano magistrato riferendosi al caso Chinnici —,'non possiamo replicare su una questione così delicata; ma prima di emettere giudizi si attenda la motivazione della sentenza-. Una sola reazione in campo politico. Marco Pannella ha detto che «se socialisti, liberali e radicali avessero osato scatenare la campagna in corso, già l'asso dazione magistrati, il Csm o le sue correnti sarebbero insorte come un sol uomo de nunciando la lesa maestà del la giustizia e dei suoi giudici- Lunedi la prima sezione della Suprema Corte discuterà anche se concedere la riapertura dei termini per la notifica del ricorso nel quale Tortora chiede di spostare il processo da Napoli ad altra sede per legittima suspicione. Il ricorso, infatti, non è stato consegnato a 7 dei 190 imputati e la circostanza impedirebbe il suo esame. Roberto Martinelli

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