Craxi replica: o me o la crisi di Marcello Sorgi

Crani replica: o me o la crisi Lo scontro dc-psi infiamma la campagna elettorale in Sicilia Crani replica: o me o la crisi Parlando a Messina, ha chiesto un voto per battere le nostalgie del «centrìsmo» democristiano - Sembra deciso a trasformare le amministrative del 22 giugno in un test sulla durata del suo governo - Insiste sulla minaccia di elezioni anticipate se viene meno il «ruolo paritario» tra i partiti della coalizione a cinque DAL NOSTRO INVIATO MESSINA — Fra psi e de ormai è guerra aperta. Dal chiuso dei palazzi romani lo scontro si sposta sulle piazze in Sicilia. Craxi ha deciso di trasformare le elezioni regionali del 22 giugno in un test sulla durata sua e del governa Agli elettori, il presidente del Consiglio chiede un voto per battere la •sfida- democr' lana, il i-ischio di .iwolumoni- e ritorni al passato. A De Mita, ripete l'avvertimento già usato in polemiche vecchie e nuove su Palazzo Chigi: il pentapartito è un •equilibrio» delicato, può saltare se si tocca l'attuale •dosaggio di ruoli», cioè, in sostanza, la presidenza socialista. Giunto nel primo pomeriggio a Messina, Craxi ha pronunciato due discorsi. Nel primo, alla Camera di Commercio, davanti a mia larga rappresentanza della classe dirigente cittadina — imprenditori (come Rodriguez, aliscafi e Perrone, acque minerali), editori (Bonino), pubblici amministratori democristiani e socialisti, qui legati da una tranquilla e ultraventennale collaborazione — si è rigorosamente tenuto «in grìgio», appuntato su temi «sicuri»: il Mezzogiorno, l'occupazione e la prospettiva, fat¬ tasi piCl concreta, del ponte sullo Stretto. Con il secondo discorso è andato all'attacco. Nell'affollata piazza Cairoti, salutato dai dirigenti socialisti locali come mflglio di questa città* (la famiglia Craxi è originarla di San Fratello, provincia di Messina) è salito sul palco rosso e tricolore ed ha parlato «da segretario». Per cominciare, l'annuncio che «il voto siciliano- sarà «di grande importanza non solo per la Regione, ma anche per la politica nazionale: Poi, ecco affacciarsi in uno scenario che pareva «di sfa bilità-, •elementi di confusione in aumento, sfide annunciate che, se verranno mantenute, sono destinate a produrre dimissioni ed effetti destabilizzanti: Senza nominarla, Craxi accusa la de di preparare -cambiamenti sostanziali delia-situazione, dei suoi delicati equilibri», puntando a «una deformazione dell'alleanza di governo' e In pratica a «un salto all'indìetro di decenni Qui il segretario socialista ripete il giudizio già espresso all'esecutivo del suo partito sul congresso democristiano: troppa nostalgia del «centrismo», della stagione d'oro del primato de. Sappia allora •chi si industria a disegnare per il futuro della politica italiana una sorta di ruolo preminente e di guida, e quindi in definitiva di egemonia del maggior partito della coalizione, che in questo modo apre in modo avventato un capitolo che si riempirà rapidamente di motivate resistenze, reazioni adeguate, conflitti e situazioni critiche-. Se è questo che vuole De Mita, non gli resta che assumersene «per intero la responsabilità-, sapendo che le «nuore questioni dovranno, al momento giusto, essere poste agli elettori-. Cosi restando le cose, dunque, la prospettiva è quella di elezioni anticipate. Perché, venendo meno al ruolo -paritario- tra i partiti della coalizione, il pentapartito è destinato ad un rapido deperimento. Proprio per questo i laici dovrebbero difendere l'attuale rapporto tra gli alleati. Chi invece non si riconosce fino in fondo in questo equilibrio (riferimento rivolto, sembra, a Spadolini) non s'illuda. Di qui ad un cambiamento, è sicuro, ci sono le elezioni. Craxi tuttavia non ha parlato né di tempi né di scadenze e neppure ha usato una sola volta la parola Palazzo Chigi. Soltanto, a partire dal congresso de. ha descritto una situazione di sofferenza. con un •chiarimento che ormai è più faticoso, una composizione di contrasti condizionata da forti rigidità, una legislatura in fase ormai molto avanzata-, insomma un quadro -che rende lutto più difficile». E a chi gli chiedeva se era al corrente delle ultime affermazioni di De Mita (un'alternanza alla guida del governo fissata, in sostanza, fra sei mesi) il presidente del Consiglio ha risposto sorvolando: -Non sono informato. Ma ci sarà modo di chiarire tutto. Questa è solo la prima di tre occasioni. Spero di averne altre-. A giudicare dai programmi, Craxi ha intensione di sfruttare fino in fondo la campagna elettorale siciliana per proseguire il suo «chiarimento». Dopo Messina, sarà oggi a Catania per un nuovo incontro con amministratori e imprenditori e un altro comizio. Poi tornerà la prossima settimana, per un giro delle piazze più importanti: toccherà Ragusa. Trapani, Marsala, Enna. Caltanissetta, Siracusa e Palermo. La chiusura, con un comizio «spettacolare., nella Valle del Templi illuminata, è fissata per il 20 ad Agrigento. Marcello Sorgi