Emergenza in via Teulada di Giorgio Viglino

Emergenza in via Teulada Dal Messico video e audio a spizzichi, come reagisce la tv Emergenza in via Teulada Creato un gruppo di giornalisti che devono coprire (come possono) i vuoti - Ore di tensione ROMA — Il terrore corre senza filo, sul collegamento, che spesso non c'è, tra il Messico, terra di Mundial, e le sedi televisive del resto del mondo. Non era mai accaduto, dalla prima teleolimpiade di Monaco 72, che uno dei grandi avvenimenti che si susseguono a ogni biennio, Giochi appunto e mondiali di calcio, fallisse l'appuntamento con il piccolo schermo, quello che dà lincasso diretto e dell'indotto pubblicitario, ancor prima che inizi la cerimonia di inaugurazione. Nelle prime sei partite, è mancato il collegamento audio in Italia per 76', quello video per «soli» S'30". La situazione è peggiorata nei giorni successivi fino al blackout completo, immagini e sonoro, di Germania-Uruguay, che ha escluso anche lo stesso Messico. Avrete già letto che in altri Paesi le cose sono andate peggio. In Norvegia, ad esempio, hanno ricevuto il commento in tedesco per una intera partita. Si potrebbe andare avanti così per parecchio, ma torniamo a casa nostra, in via Teulada, dove s'è creata con l'emergenza una nuova categoria di giornalisti: i tubisti. Il servizio esiste da quando c'è telecronaca, ma era sempre stato considerato alla stregua di uno stato d'allerta con probabilità di intervento intorno all'I%. In altri casi il -tubo- (da cui appunto tubista) era stato usato invece volutamente, e criticato dall'esterno, da chi preferiva evitare i disagi della trasferta, o ancora in casi in cui l'ente televisivo proponente non avesse previsto l'installazione di commentatori sul luogo della manifestazione. Da eccezione a regola. In Rai hanno corso momenti di panico quando l'audio è scomparso per intere mezze ore, nelle quali non funzionava nemmeno la linea di servizio col telecronista allo stadio. Per risolvere il mistero del gol fantasma del Brasile nel match con la Spagna, si è improvvisata una staffetta con l'esterno dello studio dove c'era chi ascoltava la radio e chi consultava (tre piani più in basso) le agenzie francese e tedesca che danno la cronaca delle partite a blocchi di cinque minuti. Seguendo a fianco del « tubista- Germania-Uruguay abbiamo vissuto la novità del salto contemporaneo di immagine e sonoro, con visione sullo schermo di servizio di immagini fisse che ogni tanto cambiavano, sfilacciate, a testimonianza che qualcosa, magari sbagliata, si tentava di fare. Attimo di tensione, tavolo spazzato da caramelle e un paio di bicchieri vuoti, poi la telecamera in studio a inquadrare il collega che,'con un po' di affanno, cercava di far passare il tempo dando qualche informazione utile. La Rai aveva organizzato un servizio di copertura alla spedizione messicana che conta al momento su cinque telecronisti, e su altrettanti giornalisti preposti ai servizi. C'è un collegamento telefonico diretto con Pueblo e Mexico City, un numero interno come se fosse su un tavolo redazionale. Dalle sedi distaccate sono stati convocati a Roma Paolo Giani, Mario Guerrini, Fedele La Sorsa, Pino Scaccia e Gianni Vasinò, gli attuali «tubisti». Accanto a loro ha assunto un. ruolo da supervisore, consigliere! amico, l'esperto Gian Franco De Laurentis, che avrebbe dovuto preparare invece soltanto la quotidiana trasmissione del pomeriggio, Super-Mundial». Probabilmente, se il disservizio continuerà, da oggi o da domani si realizzerà una formula più agile, magari con un ospite ih studio che potrà essere intervistato nei momenti di pausa forzata e comunque per un paio di minuti al termins dell'evento. Il perché del disservizio è difficile da spiegare.'Si fanno soltanto ipotesi. Nel terremòto dell'85 un grattacielo della -Televisa- messicana è crollato e ci sono stati centinaia di morti, forse proprio i quadri tecnici della emittente. La leggera scossa dell'ultimo venerdì di maggio avrebbe provocato inoltre danni alle apparecchiature. C'è poi anche una componente di inesperienza o incapacità, che si evidenzia da piccoli particolari sbagliati come la bandiera di un paese e il riquadro che fa scorrere i primi piani dei giocatori della squadra avversaria, o come le sovraimpressioni errate, i replay che si fermano prima del momento che interessa. Il Messico è il trionfo del relativo, tanfè vero che sotto la scritta .Senal Multidestino', segnale per tutti, scorreva l'altra sera il cronometro da Queretaro e da Toluca per i due incontri attesi in contemporanea. Chissà perchè a Toluca la vita, non la partita che ancora non era iniziata, era già cinque secondi più avanti. Giorgio Viglino

Persone citate: De Laurentis, Gianni Vasinò, Mario Guerrini, Paolo Giani, Pino Scaccia, Sorsa