Nell'antico Egitto è come a casa sua

Nell'antico Egitto è come a casa sua Silvio Curto torinese dell'anno Nell'antico Egitto è come a casa sua •La più grande emozione l'ho provata anni fa al Cairo, sentendo un ispettore del museo spiegare in inglese al pubblico: "Badate che per conoscere completamente l'antico Egitto dovete andare a Torino"-. L'aneddoto è ricordato, con comprensibile soddisfazione, dal prof. Silvio Curto, docente universitario, studioso di fama Internazionale, al quale la Camera di Commercio ha attribuito il premio come 'Torinese dell'anno 1985-. n riconoscimento gli verrà consegnato domani al teatro Carignano; con lui saranno premiati 249 dipendenti e 17 imprese industriali, commerciali, artigiane e agricole per fedeltà al lavoro e per il progresso economico. Professore, chi ha reso tanto famoso il nostro museo? Risponde: • .''orse in questi tempi non lo si può dire, ma sono stati i Savoia, che nel 1824 hanno acquistato l'intera raccolta del Drovetti, console di Francia in Egitto-. Che si trattasse di una collezione di tutto riguardo, lo dimostra il fatto che il francese Champollion, traduttore della stele di Rosetta, dovette venire nella capitale subalpina per approfondire 1 suoi studi Commenta sorridendo il prof. Curto: «Poveroccto, aveva a disposizione .'■ ...io»-":"- soltanto gli obelischi romani e un papiro del Louvre. Un po' poco anche per lui. Ma da quel soggiorno a Torino è nata la moderna egittologia-. Soprintendente del secondo Museo egizio del mondo dal '64 all'84, il prof. Curto ammira, di quell'antico popolo, il razionalismo e l'umanesimo, la cultura profondamente laica («afmeno fino all'anno mille avanti Cristo-), la modernità, assai più accentuata che nei Greci e nei Latini. -Sema sforso potremmo immaginare vera la battuta del faraone che, visitando le piramidi con un suo ministro, lamenta l'eccessivo avvenirismo delle linee architettoniche-. La vita del prof. Curto (appassionato di alpinismo, barca a remi e bicicletta) si snoda tra l'Università, la biblioteca, i reperti e i colleghi che giungono da tutto il mondo per approfondire vari aspetti di quell'affascinante cultura. -Per molto tempo mi sono comportato come un medico generico, a disposizione di studenti e studiosi, poi anch'io fio potuto portare i miei contributi specifici, in particolare su architettura e sculture-. Si tratta di circa 150 opere, fondamentali per chi voglia conoscere la complessa materia. Ancora commosso, ricorda -il via vai di camion die scaricavano nel cortile del museo i 60 blocchi da una tonnellata, le parti del più antico tempio rupestre della Nubia-, costruito nel 1450 avanti Cristo, destinato ad essere sommerso nel bacino idrico della diga di Assuan. «.4 salvarlo furono proprio i fondi di Torino, poi quelli dello Stalo. Perciò gli egiziani lo donarono a noi-. Che cosa ha dato ai torinesi? -Mi illudo di averli divertiti, anche se non come avrei voluto. Adesso, con il maggior spazio espositivo, la nuova soprintendènte, dott. Donadoni, potrà migliorare il museo e richiamare più pubblico-. Carlo Novara Il prof. Silvio Curto L iù d i

Luoghi citati: Assuan, Cairo, Egitto, Francia, Torino