Cinquemila bidoni imbottiti di veleno

Cinquemila bidoni imbottiti di veleno L'inchiesta sui rifiuti tossici di Settimo Vittone Cinquemila bidoni imbottiti di veleno Inviate 14 comunicazioni giudiziarie (5 ad amministratori pubblici) Bordata di comunicazioni giudiziarie (14, di cui 5 ad amministratori pubblici) per la vicenda dei 5 mila fusti di rifiuti tossico-nocivi che erano stati accumulati negli anni alla Sca.ch., un'azienda chimica di Settimo Vittone, e che sono stati in buona parte disseminati in discariche, più o meno abusive, in diverse località dèi Piemonte. I provvedimenti sono stati'emessi dal pretore di Ivrea, dott. Donato, al .termine di un'indagine durata tre anni, iniziata dal dott. Marciante, ora trasferitosi a Torino. Destinatari pubblici degli avvisi di'reato, tutti per omissione di atti d'ufficio, sono il presidente della giunta regionale, Vittorio Bel trami (de), l'ex presidente (ora presidente del Consiglio regionale) Aldo Vlgllone (psi), l'attuale assessore alla tutela dell'ambiente, Eugenio Maccari, e il suo predecesso¬ re, Corrado Calsolaro (entrambi socialisti), e 11 sindaco di Settimo Vittone, Egidio Perette (indipendente). Le altre nove comunicazioni giudiziarie riguardano persone coinvolte nello stoccaggio, nel trasporto e nello smaltimento dei fusti in violazione del Dpr 91S. Sono i fratelli Luigi e Francesco Scarlatta, di 47 e 49 anni, titolari della Sca.cn. (Scarlatto Chimica sne) di Settimo Vittone, I fratelli Bruno e Annibale Biotto, 68 e 55 anni, proprietari fino al '19 della Petrolchimica Biotto (poi divenuta Sca.ch.), la pettinatrice Rosina Molso, 51 anni, di Montlgllo d'Asti, Francesco Stuffo, 51 anni, titolare della Sllcolor di La Morra, Enrico Bagna, 45 anni, di San Giorgio Monferrato, Domenico Tarello, 28 anni, di Viverone, Federico Lizzi, 38 anni, di Massazza, tutti e tre autotrasportatori.