Bomba ecologica sparsa in mezzo Piemonte di Gianni Bisio

Bomba ecologica sparsa in merco Piemonte Bomba ecologica sparsa in merco Piemonte Il giallo dei fusti scomparsi e ritrovati in discariche abusive La vicenda ha origine nel novembre dell'83. quando gli Ispettori ecologi della Provincia trovano 5 mila fusti da 200 litri ciascuno, pieni di rifiuti nocivi, accumulati nei cortili e nei capannoni della Sca.ch., uno stabilimento per il riciclaggio e la ridistillazione di solventi e vernici che sorge in riva alla Dora, presso 11 ponte di Settimo Vittone. Molti dei contenitori sono sfondati ed esiste un reale rischio di inquinamento delle falde sotterranee. Viene fatto un rapporto all'autorità giudiziaria e iniziano le indagini. Si scopre che il deposito è già sottoposto a un sequestro da parte dell'Utlf e che esiste una vertenza giudiziaria civile fra gli attuali e i passati proprietari, i fratelli Biotto, che per primi accumularono i bidoni, senza poi lavorarne il contenuto. Il sindaco di Settimo Vittone, Egidio Perette emette l'ordinanza di sgombero del deposito perché non autorizzato e pericoloso. Le operazioni vanno però a rilento. Poco dopo il loro Inizio, nel luglio dell'84. Incominciano i ritrovamenti di piccole quantità di fusti abbandonati in discariche abusive: prima a Chivasso (dove la locale pretura apre un'Inchiesta), poi lungo la provinciale Chiaverano-Borgofranco, poi nel Vercellese e in provincia di Novara e di Asti. Ma la quantità più rilevante si trova a La Morra, nelle Langhe: 2 mila fusti sono stoccati in un pioppeto accanto alla Sllcolor, un'industria chimica che ricicla solventi. Come ci sono arrivati? La magistratura sospetta che l'operazione di trasporto sia avvenuta con l'intermediazione della pettinatrice Rosina Molso, che, in contatto con Luigi Scarlatta, si sarebbe offerta di liberare la Sca.ch. dai pericolosi fusti dietro compenso di una sessantina di milioni. Gli autotrasportatori Bagna. Lizzi e Tarello avrebbero compiuto materialmente i trasferimenti. Secondo il magistrato tutta l'attività di trasporto e smaltimento avrebbe violato le disposizioni di legge del Dpr 915, un decretone che è considerato la bibbia per il trattamento del rifiuti. Qual è ora la situazione? A Settimo Vittone, nel deposito posto sotto sequestro giudiziario, restano 2 mila fusti: molti sono danneggiati e accumulati in riva alla Dora, in una zona che potrebbe essere interessata alle piene del fiume. Una vera bomba ecologica pronta a scoppiare. Il magistrato ha ordinato una perizia sulla loro pericolosità ai professori Saracco e Onofrio, del Politecnico. Ma la legge in materia di bonifica di rifiuti tossico-nocivi è poco chiara: a chi tocca eliminarli e con quali fondi? Agli amministratori pubblici viene contestata l'omessa ordinanza urgente di sgombero. Dice, amareggiato, l'assessore Maccari: .Ma noi abbiamo investito da tempo del problema la Protezione civile, che è competente: di più non potevamo fare-. Gianni Bisio

Persone citate: Biotto, Egidio Perette, Luigi Scarlatta, Maccari, Rosina Molso, Saracco, Tarello

Luoghi citati: Asti, Chivasso, La Morra, Novara, Piemonte, Settimo Vittone, Vercellese