Per un voto Reagan salva le armi a Riad
Per un voto Reagan salva le armi a Riad Il Senato evita uno smacco al Presidente Per un voto Reagan salva le armi a Riad DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — Per un solo voto, Reagan ha evitato la sconfitta più grave della sua duplice presidenza. Il capo dello Stato americano aveva posto il veto, un mese fa, a una mozione del Congresso contro le forniture militari (250 milioni di dollari, oltre 400 miliardi di lire) da lui proposte per l'Arabia Saudita. Per scavalcare 11 veto, il Senato, che è composto di cento persone, avrebbe dovuto raccogliere 67 voti contro di lui. Ne ha raggiunti invece 66. In base ai regolamenti, la votazione non al ripeterà alla Camera, dove la sconfitta del Presidente sarebbe stata certa, n Senato è Infatti controllato, sia pure di stretta misura, dai repubblicani — 63 contro 47 — mentre la Camera è a maggioranza democratica A «salvare» Reagan è stato un senatore democratico. James Exon, 11 quale ha detto pubblicamente di avere cambiato posizione: per tutta la settimana, il Presidente aveva ricevuto i senatori indecisi, sostenendo che privare delle forniture militari l'Arabia Saudita sarebbe stato un grave errore. «/ nostri amici lo interpreterebbero come il segno che noi non appoggiamo i nostri alleati mediorientali», aveva affermato. Exon è stato uno del pochi «convertiti»: persino alcuni repubblicani, infatti, hanno rifiutato di allinearsi con Reagan. Camera e Senato sono tradizionalmente ostili al riarmo dei Paesi arabi, anche se amici degli Stati Uniti. La maggioranza del parlamentari ha a che.fare con un potente elettorato di origine ebraica, e non ha 11 coraggio di inimicarselo. Se Reagan fosse stato sconfitto, non avrebbe subito soltanto una pericolosa caduta di prestigio: si sarebbe visto abbandonare a poco a poco dall'Arabia Saudita, dalla Giordania e forse dall'Egitto.
Persone citate: James Exon, Reagan
Luoghi citati: Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Riad, Stati Uniti
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