Israele rubò anche uranio negli Usa

Israele rubò anche uranio negli Usa Le rivelazioni sulla rete spionistica di Tel Aviv e le accuse polacche alla Cia rilanciano iti Uéà'le polemiche sulla «guerra segreta» Israele rubò anche uranio negli Usa Confessione dell'ex agente dello spionaggio che per tre anni ha venduto documenti segreti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Un agente del controspionaggio americano e la moglie. Jonathan e Jenifer Pollard. residenti nella capitale, hanno ieri confessato di aver fatto le spie per Israele. In cambio di 300 mila dollari, quasi mezzo miliardo di lire, i due coniugi hanno trasmesso agli agenti segreti israeliani -bauli di documenti-. Il controspionaggio Usa affidava a Pollard i documenti per una serie di analisi: Pollard li consegnava agli israeliani perchè li fotocopiassero. Le due spie hanno agito indisturbate per circa tre anni. Quando sono stati scoperti, i coniugi hanno tentato di rifugiarsi nell'ambasciata di Israele, ma sono stati bloccati dall'Fbi. L'arresto di Jonathan e Jenifer Pollard risale allo scorso novembre. La loro confessione ha ieri riaperto un capitolo che si pensava ormai chiuso. Mentre il governo israeliano, infatti, ha affer¬ mato che l'episodio era del tutto isolato, la Procura di Washington ha annunciato che amplierà le indagini. E' convinta che esista negli Stati Uniti una rete spionistica di Israele molto vasta. In particolare, sospetta che gli israeliani abbiano cercato e cerchino di infiltrare i servizi segreti americani, in modo non solo di disporre di tutte le informazioni, ma anche di condizionarli. Secondo quanto hanno confessato Johnatan Pollard, che in cambio eviterà l'ergastolo, e la moglie Jenifer, che rischia al massimo dieci anni di carcere (con la buona condotta, non ne sconterebbe più di 4), l'operazione di spionaggio fu diretta dapprima dal colonnello dell'aviazione israeliana Aviem Sella, poi dal consulente governativo per l'antiterrorismo. Rafael Eitan. Negli Stati Uniti, i coniugi tennero i contatti con l'addetto scientifico del consolato israeliano di New York, Jospeh Yagur. e col se¬ condo segretario dell'ambasciata a Washington Irit Erb, e con un misterioso «Uri». Ma la re^e spionistica sarebbe stata ancora più vasta. La Procura di Washington non ha svelato quali informazioni abbiano trasmesso i coniugi Pollard a Israele. Secondo il Washington Post, si è trattato soprattutto di segreti -scientifici e militari-, sui radar e i missili atomici, con particolare riferimento al Medio Oriente. Israele aveva già fornito a Pollard una seconda identità, con un passaporto intitolato a «Danny Cohen., aprendogli un conto in banca a Tel Aviv. Alla fine della operazione spionistica, i coniugi si sarebbero trasferiti in Israele. La difesa ha definito Pollard -un patriota americano che crede nello Stato Israeliano e non ha mai pensato a tradire il suo Paese». Chi sostiene che la vicenda è solo la punta dell'iceberg — e il Washington Post è tra questi — crede che i rapporti tra gli Stati Uniti e Israele ne verranno danneggiati. Uno dei motivi è che il premier Peres aveva assicurato che il governo non c'entrava nell'operazione: adesso, sembra poco plausibile che una rete spionistica potesse essere organizzata a sua insaputa. L'episodio potrebbe avere conseguenze anche all'interno degli Stati Uniti: provocare ad esempio un'ondata di ostilità contro Israele. Ha scosso la comunità ebrea americana, che domina la finanza, che è la più potente del Paese. Il Washington Post ha attirato l'attenzione dei lettori su Rafael Eitan. il cervello dell'operazione. Da 30 anni Eitan è uno dei protagonisti dello spionaggio israeliano, Si sospetta che nel '68 abbia architettato la «scomparsadi una grande quantità di uranio da una centrale americana: l'uranio fini a Israele e si teme che sia servito alla produzione di armi atomiche Eitan sali alla ribalta col se¬ questro di Adolf Eichmann, uno dei criminali di guerra nazisti, a Buenos Aires nel '60. E' un chimico, oggi sessantenne, legato agli ambienti scientifici americani, e ha sempre goduto dell'appoggio della comunità ebraica di New York. Il quotidiano della capitale ha citato una serie di documenti dell'ultimo ventennio che provano la penetrazione dello spionaggio israeliano negli Usa e la creazione di un deterrente atomico Israeliano. A questo proposito, ha ci tato un colloquio tra il presi dente Johnson e il direttore della Cia, Helms, nel '68, e un documento della Cia del '74. Sembra che Helms avesse avvertito Johnson che Israele stava costruendo una bomba atomica: «non dirlo a nessuno' gli fu ordinato. Il documento della da del '74 rivela esplicitamente che -Israele ha già prodotto armi nucleari... Lo deduciamo dalle quantità di uranio che si è procu rato-. Ennio Caretta