Due finanzieri italiani a Wall Street condannati a pagare nove miliardi

Due finanzieri italiani a Wall Street condannati a pagare nove miliardi Giuseppe Tome e Mario Leati avrebbero speculato con notizie riservate Due finanzieri italiani a Wall Street condannati a pagare nove miliardi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Due noti finanzieri Italiani. Giuseppe Tome, residente in Svizzera, e Mario Leati (protagonista della scalata Bi Invest), spesso alla ribalta della Borsa di Milano, sono stati giudicati colpevoli di «inside trading» a Wall Street, ossia di transazioni illecite, e condannati alla restituzione del profitti più gli interessi. La sentenza è stata emessa dal giudice Milton Pollack del tribunale federale di Manhattan: secondo 11 Wall Street Journal, l'indennizzo sarà di 5 milioni e 800 mila dollari complessivi, ossia di circa 9 miliardi di lire.,Con le loro transazioni. Tome e Leati realizzarono nel marzo '81 intorno ai 3 milioni e mezzo di dollari: 11 resto sono gli interessi maturati nel frattempo. L.inside trading* è 11 gioco.in Borsa sulla base di informazioni carpite ad altri, o da parte dei titolari di oltre 11 10 per cento delle azioni della società trattata. In questo caso, il giudice Pollack ha accertato che Tome comprò e fece comprare a Leati la massima partecipazione possibile alla St. Joe Minerai, dopo aver appreso che la Seagram stava per acquistarla. I fatti si sarebbero svolti nel modo seguente. Il 9 marzo dell' 81, Tome che era consulente e amico del presidente della Seagram, Bronf man. ed era al corrente del suo desiderio di assorbire la St. Joe Minerai, apprese che il giorno successivo si sarebbe svolta una riunione del consiglio di amministrazione della multinazionale. Avuta conferma che la riunione doveva decidere l'acquisto della St. Joe, il 10 marzo '81 il finanziere fece incetta delle azioni di questa società, imitato da Leati. Tome mobilitò le proprie società a Panama, e numerosi.clienti in Svizzera:. il giudice Pollack ha oliato tra questi ultimi la Banque du'Rhóne, Cramer, e la Banque Gutzwiller. Leati si comportò allo stesso modo in Italia. L'uno guadagnò 1.400.000 mila dollari, l'altro 1.300.000,1 loro clienti guadagnarono cifre inferiori. Tome, che si trovava negli Stati Uniti, li abbadonò il 27 marzo '81. quando seppe che la Security and Exchange Commission indagava sull'episodio. Un gran giuri ha incriminato Tome nell'84, e al giudice Pollack sono occorsi quasi due anni per sbrogliare la complessa matassa finanziaria. Nella sentenza il magistrato è stato molto duro, definendo la condotta di Tome «un abuso e un tradimento dell'amicizia di Bronfman». A parere di Pollack, 11 finanziere, che conobbe il presidente della Seagram nel '79, e «se lo Ingraziò-. Verso la fine dell'81. il giudice fece congelare una somma di 2 milioni di dollari sulla Irving Trust Bank, depositata per conto di Tome dalla banca della Svizzera italiana. Ieri nè Tome nè Leati si sono pronunciati sulla vicenda. La Security and Exchange Commission ritiene che altre società e altri singoli abbiano speculato sulla vicenda della St. Joe Minerai, e stanno esercitando pressioni sulle autorità svizzere perchè forniscano loro 1 nomi. Tra di essi si troverebbero anche italiani. Il caso Tomè-Leati non è il più clamoroso della storia della Borsa: lo scorso febbraio, un gruppo di investitori stranieri dovette ripagare 7 milioni e 800 mila dollari. Leati ha espresso «sorpresa» per la condanna, In quanto Lombardfin Spa, che opera da dieci anni sul mercato azionario Usa, e in particolare alla Borsa di Chicago, era stata «chiamata in causa nella vicenda solo come testimone è non come imputata». e. c,

Luoghi citati: Chicago, Italia, Manhattan, Milano, Panama, Stati Uniti, Svizzera, Usa, Washington