Il petrolio tinge di rosa l'Europa all'Italia la palma della ripresa di Fabio Galvano

Il petrolio tinge di rosa l'Europa all'Italia la palma della ripresa BOLLETTA» ENERGETICA I Dodici rivedono al rialzo le previsioni Il petrolio tinge di rosa l'Europa all'Italia la palma della ripresa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Italia superstar. Stimolata dal ribassi petroliferi, l'economia europea affronta con accresciuta fiducia la seconda parte dell'anno e si appresta nel 1987 — trascinata dal nostro Paese — a consolidarne i risultati. Le previsioni semestrali della Commissione Cee, pubblicate ieri a Bruxelles, indicano per i Dodici «una crescita lenta ma solida*, come l'ha definita il direttore Affari economici dell'esecutivo comunitario, . Massimo Russo. Dopo avere registrato un incremento dei 2 per cento nell'84 e del 2,3 nell'85, infatti, il prodotto interno aumenterà quest'anno del 2,7 per cento e l'anno prossimo del 2,8. E se per l'86 è la Germania la -vedette. — o •locomotiva» — della ripresa europea, con una crescita del 3,5 per cento, l'anno prossimo quell'invidiabile ruolo dovrebbe toccare proprio all'Italia. Secondo la Commissione, che si rivela decisamente più ottimista dell'Ocse ritoccali done di un intero punto la previsione di crescita espressa pochi giorni fa, la ripresa italiana-dovrebbe far segnare nel 1987 un balzo in avanti che — di questi tempi — ha dell'eccezionale: 3,8 per cento, di gran lunga superiore alla crescita degli Stati Uniti (2,7 per cento, cioè su medie comunitarie) e del Giappone (3,2). I consumi privati au menteranno l'anno prossimo, da noi, del 4,2 per cento (la media Cee è 3.4); 11 reddito realmente disponibile aumenterà del 3,9 per cento (ci supereranno soltanto Irlanda e Portogallo, costrette a impegnativi recuperi sul passato); gli investimenti subiranno anch'essi la maggiore spinta in ambito comunitario (9 per cento quest'anno, contro il 13,7 danese e 11 10,2 tedesco; ma 11,2 per cento nel 1987, contro l'8,9 tedesco). Le vicende del petrolio, ha precisato Russo presentando i nuovi dati comunitari, sono direttamente responsabili di quasi l'uno per cento della crescita comunitaria; ma il merito principale, egli ha detto, è delle «politiche economiche coordinate» che, facendo l«va sulla moderazione salariale, hanno riportato l'inflazione «a livelli da Anni Sessanta». Uno sguardo al dati resi noti dalla Commissione lo conferma. L'inflazione, che per i Dodici è stata l'anno scorso del 5,8 per cento (9,4 per l'Italia), dovrebbe scendere quest'anno al 3,5 (3,6 da noi) e l'anno prossimo al 3,1 (4,8 per l'Italia). La palma in quest'annosa lotta spelta all'Olanda, che dovrebbe chiudere il 1986 superando sia pure di misura la soglia dei «prezzi fissi», toccando cioè -0,1. e limitare l'inflazione dell'anno seguente a un modestissimo 0.2 per cento. Peggio dell'Italia ci sono soltanto gli altri Paesi mediterranei: Grecia, Spagna e Portogallo. E un panorama emozionante per un'Europa — e un'Italia — che da tempo aveva perso il gusto dell'ottimismo. L'elemento più positivo di questa ripresa, ha sottolineato Massimo Russo, è il fatto che essa sia sostenuta da una crescita della domanda interna più che dai ritmi di quella esterna. Unica •macchia nera» di questa nuova realtà, egli ha aggiunto, è il problema della disoccupazione. Diminuirà, passando mediamente daini, 1 per cento del 1985 al 10,8 di quest'anno e al 10,5 dell'87 (in Italia rispettivamente 13, 12,9 e 12,5 per cento); ma resta sempra «a un livello inaccettabile». Per quanto riguarda l'Italia, quello della disoccupazione non è che uno dei due problemi che ancora destano preoccupazione. L'altro è quello del deficit pubblico, che aumenterà in questi due anni — in rapporto al prodotto interno lordo — rispettivamente del 12,7 e del 12,8 per cento, contro una media comunitaria assestata attorno al 4,5 Fabio Galvano

Persone citate: Bolletta, Massimo Russo, Russo