Il giudice indaga sui politici per 300 miliardi di tangenti
Il giudice indaga sui politici per 300 miliardi di tangenti Milano, dopo le rivelazioni di un uomo d'affari Il giudice indaga sui politici per 300 miliardi di tangenti DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — -Un investimento in Svizzera di trecento miliardi di lire appartenenti ad alti funzionari del governo italiano, tra cui alcuni ministri. Il denaro proviene da tangenti, corruzioni ed altre operazioni illegali-. La frase è contenuta In un rapporto della Dea, l'ente Usa che si occupa della lotta al traffico di droga, ed è alla base di un'inchiesta-stralcio affidata al sostituto procuratore Di Maggio. Il magistrato deve stabilire se c'è qualcosa di vero in questa affermazione che alla Dea' è stata fatta da Enrico Frigerio. uomo d'affari svizzero implicato nel riciclaggio del denaro mafioso. Frigerio è un personaggio noto alle cronache giudiziarie italiane: il giudice istruttore Isnardl, che si occupa dell'inchiesta sui cosiddetti «colletti bianchi» della mafia, lo ha rinviato a giudizio (il processo dovrebbe svolgersi nel novembre prossimo) per" associazione per delinquere di stampo mafioso, assieme ad altre tre persone: Franco Bcnaccorsi, Pierangelo Zie Carli e Maurizio Schiatti. I quattro avrebbero acquistato nel 1981 e gestito il Casinò di Beaulieu. in Francia, per conto della mafia. Indagando su Frigerio il giudice istruttore è venuto a conoscenza del rapporto della Dea. L'uomo d'affari svizzero, infatti, era stato messo sotto stretta sorveglianza dall'ente americano perché sospettato di traffico di stupefacenti. In particolare i due agenti ne avrebbero seguito le mosse, prestandosi anche a fare per lui i «corrie-j ri», e quindi incastrandolo. Ora il magistrato deve accertare se quelle dichiarazioni sono autentiche o se sono state fatte per cercare l'immunità: Frigerio, collaborando con gli inquirenti, ha goduto negli Usa del cosiddetto •patteggiamento». Il giudice Isnardi, che ha passato l'incartamento al sostituto procuratore, ha precisato che Frigerio non ha fatto alcun nome, né di funzionari, né di ministri, né di politici In genere.
Persone citate: Di Maggio, Enrico Frigerio, Franco Bcnaccorsi, Frigerio, Isnardi, Maurizio Schiatti, Pierangelo Zie Carli
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