Nella Lombardia dei veleni il Lambro grande accusato

Nella Lombardia dei veleni il Lambro grande accusate Per salvare il fiume servono 5 mila miliardi Nella Lombardia dei veleni il Lambro grande accusate MILANO — Tra Como e Lecco la radioattività, in provincia'di Bergamo i 32 pozzi avvelenati, tra Mortara e Vigevano falde acquifere contaminate da almeno quattro anni, e su tutta la regione le piogge acide. Ecco le nuove emergenze per la Lombardia, già inquinata senza bisogno delle conseguenze di Cernobil. La regione del veleni, soprattutto nelle acque. «Una delle più belle e più inquinate ammette Luigi Vertemati, assessore socialista all'ecologia —. E il fenomeno inquinamento delle acque è ancora in parte sconosciuto'. Caso limite sembra quello del fiume Lambro. Secondo gli esperti, alle acque del Lambro va attribuito il 25% dell'inquinamento dell'Adriatico. Duecentocinquanta miliardi sono serviti a disinquinarlo solo dell'8%. A fine 1987 il disinquinamento dovrebbe arrivare al 35%, mentre la soglia sarebbe al 70%. Un fiume che trascina veleni e scarichi della zona più popolata — 4 milioni di persone — e industrializzata d'Italia. La Re gione Lombardia ha deciso di aggredirlo. Ma ci vorrebbero mille miliardi all'anno, e per cinque anni. Il bilancio '86 prevede soli 15 miliardi. Altri pericoli vengono dalle cave e dalle discariche. La legge regionale del 1982 ha rimesso un po' d'ordine, e in questi ultimi anni quasi 500 cave sono state chiuse d'autorità. Delle 1500 discariche, dopo i provvedimenti di chiusura, ora ne sono autorizzate non più di 20. E' in corso però nella Regione dove ogni anno i rifiuti industriali oscillano tra i 4 e gli 8 milioni di chili e i fanghi prodotti dalla depurazione toccano i 12 milioni di chili — un censimento di tutte le discariche che sono state utilizzate abusivamente nel passato. «Si deve considerare — è la conclusione di una ricerca condotta dall'assessorato all'ecologia — che nel corso degli ultimi cento anni la civiltà industriale ha prodotto un inquinamento del suolo di cui non abbiamo ancora la dimensione'. •Il primo respoi'.sabile dell'inquinamento — aggiunge l'assessore Vertemati — resta soprattutto l'inquinatore che magari, una volta all'anno, si salva la coscienza partecipando ad una iniziativa ecologica'. . j Una prima Idea, per far fronte all'emergenza inquinamento, è quella di responsabilizzare chi è addetto al trasporto nelle discariche. In Regione si sta valutando la possibilità di far sottoscrivere, da chi è autorizzato al trasporto, ima fldejussione bancaria a garanzia di eventuali danni provocati all'ambiente. Ma il nemico principale resta il Lambro da disinquinare. -Siamo indietro — riconosce l'assessore Vertemati —: il lavoro da fare è moltissimo e il tempo a disposizione si restringe. A parole siamo tutti d'accordo: l'ambiente è un bene non rinunciabile». e. ce.

Persone citate: Luigi Vertemati, Mortara

Luoghi citati: Bergamo, Como, Italia, Lombardia, Milano, Vigevano