Beirut feriti in trappola

Beirut/ feriti in trappola Dopo la battaglia centinaia di palestinesi senza soccorsi Beirut/ feriti in trappola Drammatico appello ai vincitori, i miliziani di Amai, perché lascino entrare la Croce Rossa nei campi assediati - Semidistrutto il quartiere di Tarile Jadidah: mancano acqua e luce - La lotta è infuriata anche ieri - I drusi potevano combattere a fianco dei profughi, forse li ha fermati Damasco BEIRUT — Il Fronte democratico per la liberazione della Palestina ha lanciato ieri pomeriggio un drammatico appello, rivelando che sono già morti per mancanza di assistenza nove delle «cent in ai a di palestinesi* feriti nel campi di Beirut Ovest accerchiati dai miliziani di Amai. n Pronte chiede al movimento sciita la cessazione delle ostilità da giorni in corso nella periferia Sud della capitale o almeno che sia consentito alla Croce Rossa o all'Ufficio locale dell'agenzia dell'Onu per l'assistenza ai rifugiati (Unrwa) di entrare nei campi. «/ nostri ospedali hanno bisogno urgente di medicamenti e molti dei feriti devono essere sgomberati', si legge nell'appello, che è stato reca Pilato a mano nelle redazioni di Beirut Ovest. Nei campi palestinesi di Bourj-Brajneh, Sabra e Chatyla — dove da oltre dieci giorni infuriano gli scontri — la situazione è tragica. Finora 1 palestinesi avevano solo saltuariamente fornito dati sulle loro perdite. SI sapeva che, sommando tali dati parziali a quelli delle vittime di Amai, vi erano stati 73 morti e quasi 400 feriti, ma il bilancio reale della «battaglia dei campi, sembra essere molto più pesante. Ieri pomeriggio, dopo una mattinata relativamente tranquilla, l'artiglieria è tornata in azione nella periferia Sud. Radio locali hanno riferito che vi sono stati ancora .morti e feriti*. Il quartiere di Tank Jadidah è apparso semidistrutto nella zona mancano acqua e luce. Le forze sciite di Amai hanno installato il loro comando locale proprio nell'appartamento in cui risiedeva il trentaseienne Chaker Berjawl, leader dell'appena' sconfitto e praticamente scom- parso movimento sunnita .6 febbraio». All'interno del rione, che sorge tra la .linea verde» che divide Beirut e il campo palestinese di Sabra, le ruspe lavorano per sgomberare le macerie e le decine di auto carbonizzate dai colpi dell'artiglieria. Anche due caserme dei vigili del fuoco, l'ospedale di Makassed e l'«orfanotrofio islamico», che già. era stato colpito una prima volta lunedi scorso, hanno riportato gravi danni. Stando a una tesi diffusa, i sunniti, il cui leader sarebbe ora rifugiato proprio in un campo profughi, si attendevano, oltre che l'aiuto dei seguaci di Yasser Arafat, anche l'entrata in scena negli scontri dei forti drusi. Ma ciò non è avvenuto, forse per pressioni esercitate dalla Siria, e il particolare ha consentito ad Amai, nettamente superiore per uomini e mezzi, di schiacciare il movimento .6 febbraio». Esponenti di Amai e palestinesi filo-siriani sono peraltro impegnati da giorni in colloqui a Damasco per tentare di giungere a una tregua duratura, ma l'impresa sembra particolarmente difficile. Il precipitare della situazione ha avuto ripercussioni immediate anche sulla situazio ne economico-finanziaria del Paese ed in Borsa dove il dollaro è salito alle stelle con conseguente svalutazione della sterlina libanese. Secondo gli operatori la moneta locale lia accusato la svalutazione maggiore mai registrata in una sola giornata. Beirut. Due ragazzini sunniti cercano qualcosa di utilizzabile tra le macerie del negozio del padre, danneggiato durante gli scontri dei giorni scorsi tra sciiti e miliziani del movimento «6 febbraio»

Persone citate: Pilato, Sabra, Yasser Arafat

Luoghi citati: Beirut, Palestina, Siria