Sgomberate le popolazioni a 150 chilometri da Cernobil di Emanuele Novazio

Sgomberate le popolazioni a 150 chilometri da Cernobil Dalla Bielorussia allontanati migliaia di adulti e 60 mila bambini Sgomberate le popolazioni a 150 chilometri da Cernobil DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — C'è pericolo anche al di fuori del «cerchio maledetto». La gente è stata sgombrata, e continua a venire allontanata, anche da villaggi e paesi al di fuori della zona di trenta chilometri tutt'attorno a Cernobil. Migliala di adulti — e .sessantamila bambini — hanno lasciato le loro case in Bielorussia, la Repubblica a Nord dell'Ucraina toccata dalla nube radioattiva. Come una foto in sviluppo, l'informazione sul disastro nucleare di Cernobil rivela un po' alla volta i dettagli, fissa ombre e particolari che solo 11 tempo riuscirà a sistemare nell'immagine definitiva. Come nelle foto in sviluppo, le reazioni necessarie a far comparire l'immagine compiuta sono lente, e seguono un periodo di vuoto, di carta bianca e silenziosa. Ieri era la Pravda a fornire particolari finora mai svelati, attraverso 11 vicepresidente del . Consiglio bielorusso, Aleksandr Petrov: «/n certi punti si può far tornare la gente, da certi altri bisogna sgombrarla^, dichiara Petrov indicando la mappa della regione di Gomel, centocinquanta chilometri a Nord di Cernobil. Accanto alla .linea rossa» tracciata subito dopo l'incidente (il cerchio di trenta chilometri che sfiora il territorio della Repubblica) ce n'è un'altra più sinuosa, discontinua, la 'frontiera che definisce il territorio pericoloso': 'Continuando nelle nostre misurazioni, abbiamo scoperto punti puliti all'interno della zona di trenta chilometri, e punti sporchi al di fuori di essa». E' in questa zona, fa intendere Petrov, che le operazioni di sgombero non si sono ancora concluse; e, sulla base di dati e misurazioni continuamente aggiornati, si fanno ancora allontanare gli abitanti. E' da questa zona — chiarisce, ancora sulla Pravda, un altro vice primo ministro di Bielorussia, Nikolai Mazal — che è scattata, dopo l'esplosione del reattore nu¬ mero quattro, l'operazione «deli» (bambini): '■.Sessantamila bambini si trovano in questo momento nei campi estivi, nelle località turistiche, nei centri sportivi: E' in questa zona, informa il ministro della Sanità di quella Repubblica, Nikolai Savcenko, che 'immediatamente dopo l'incidente sono stati eseguiti controlli su tutti gli abitanti» : 'Molte perso- ne» (quante?) sono state ricoverate; «Lo maggior parte di loro» (quante?) hanno lasciato l'ospedale, ma «non è stato registrato nemmeno un caso di malattia per esposizione alla radioattività: Misure profilattiche sono state prese su ampia scala in questa zona. Dice ancora Petrov: «Abbiamo esaminato con estrema cura l'acqua; abbiamo dovuto chiudere alcuni pozzi, altri li abbiamo depurati». Al «più pericoloso veicolo di radioattività», la polvere, è stata 'dichiarata guerra»: strade e sentieri sono stati asfaltati o coperti della pellicola capace di assorbire le particelle radioattive. Non tutti, però, si sono comportati bene, hanno usato le giuste precauzioni: -Molti dirigenti e cittadini hanno mostrato ignoranza delle norme mediche più elementari — lamentava ancora Savcenko —. Ci siamo preoccupati. Abbiamo dovuto lanciare appelli dai giornali, per radio e alla tv». Emanuele Novazio

Persone citate: Aleksandr Petrov, Nikolai Mazal, Nikolai Savcenko, Petrov

Luoghi citati: Bielorussia, Mosca, Ucraina