Hollywood addio, anche la Dunaway al teatro

Hollywood addio, anche la Dunaway al teatro Sono sempre più numerose le star che abbandonano il cinema per il palcoscenico Hollywood addio, anche la Dunaway al teatro L'attrice debutta a Londra, con la regia di Shepard, nella commedia «Circe and Bravo» - E' l'ultima di una lunga lista di transfughi LONDRA — La prossima settimana. all'Hampstead Theatre, Paye Dunaway comincerà la sua tournée europea con la nuova commedia di Donald Freed Circe and Bravo. Sebbene sia nota soprattutto per aver interpretato film come Bornie & Clyde, L'affare Thomas Croton, Chinatoum e Quinto potere con cui vinse un Oscar, la quarantacinquenne Faye ha origini teatrali ed è l'ultima di un lungo elenco di star cinematografiche che sono tornate al palcoscenico. Forse, per 11 teatro Inglese, è giunta l'ora di adottare 11 vecchio vanto della MOM, poter offrire «più stelle di quante ne conti il cielo». Cerio, attualmente, ci sono molte più star Intorno al West End che a Broadway o fuori Broadway. Rimane il fatto che le celebrità del cinema riescono a far vendere molti biglietti teatrali. Harold Pinter, regista della nuova commedia di Faye Dunaway all'Hampstead, ha ripreso nel West End come regista La dolce ala della giovinezza che l'anno scorso ebbe accoglienze trionfali all'Haymarket. Chiaramente molti vennero in teatro per assistere a un grande dramma di Tennessee Williams, e molti per ve dere come se la sarebbe cavata Pinter. Ma molte centi' naia di persone vennero anche per vedere Lauren Bacali nel ruolo della protagonista, e non perché l'attrice li aveva in precedenza sbalorditi con Hedda Oabler o con Lady Macbeth. In verità, la sua unica apparizione sul palcoscenici londinesi prima de La dolce ala della giovinezza si era avuta con una versione musicale di Eva contro Eva, intitolata Applaude. Ma per quale ragione molti prenotavano in grande anticipo al botteghino dell'Hay market? Alcuni, che già conoscevano la commedia,, forse hanno prenotato per aver sentito dire che la Bacali era splendida nella parte di Alessandra del Lago. Ma moltissimi altri erano tentati soltanto dalla possibilità di vedere un'altra star, una che era stata sposata con Humphrey Bogart e che gli aveva detto, in un film Immortale, che non doveva far altro se non •fischiare. Sai come si fa, vero Steve? Devi unire le labbra e soffiare: Poiché i ricordi di quei film sono rinchiusi nel palinsesti televisivi e nelle videocassette di tutto il mondo, è difficile per una 'star liberarsene, anche quando lui o lei maturano come attori di grido in rappresentazioni dal vivo. I divi più giovani devono fronteggiare problemi diversi ma simili. Dubito che troppi critici al debutto di Faye Dunaway ricorderanno la sua prima apparizione sul palco¬ saqns scenico. Io l'ho potuta vedere al Lincoln Centre nel 1964, quattro anni prima che Bonnle & Clyde ne facesse una stella, come una delle tre in¬ fermiere nel dramma di Arthur Miller Dopo la caduta. Per coloro che credono che un critico teatrale sia un informatore di corse potrebbe esser utile ricordare che ho riconosciuto una stella al suo nascere. Infatti, quando anni dopo ho rivisto 1 miei appunti, tutto ciò che avevo scritto contro di lei erano le due parole ^piuttosto alta». Ecco un'attrice maturata al Theatre Arts dell'Università di Boston e presa in apertura di stagione al Lincoln Centre da Elia Kazàn; un'attrice che fin allora aveva recitato, in California, in parti cosi impegnative come quella di Bianche DuBols e in una ripresa americana del pinteriano Altri tempi. Tuttavia siamo ancora stupiti che le star del cinema siano capaci di vita teatrale, il fatto che in America un numero sempre maggiore di stelle cinematografiche sia passato a recitare nell'off-Broadway può certo essere un segno di sfiducia nel confronti della tecnologia e dei giochetti fantascientifici di cui sono zeppi i film. Ma forse è anche l'aver constatato che, nelle condizioni giuste, un copione può essere provato lontano dalle pressioni del mercato. In Inghilterra, Hampstead è una parte di ciò che troviamo nell'off-West End. Albert Finney e la compagnia di Chicago Steppenwolf hanno cominciato a recitare II Orphans prima di portarlo nel West End. Pochi sarebbero sorpresi di trovare Finney protagonista della versione cinematografica, ed è sempre possibile che la Dunaway possa portare Circe and Bravo a Broadway e, se va bene, a Hollywood. Se non funziona, si perderà molto meno, economicamente o professionalmente, di quanto si sarebbe perso se lei avesse scelto di enfatizzare il proprio ritorno al palcoscenico nelle Impossibili condizioni economiche di Broadway, dove qualunque cosa che non sia un'osannante recensione del New York Times ucciderebbe non solo la produzione ma anche 11 copione. Elizabeth Taylor avrebbe dovuto provare una simile fortuna. Quando venne a Londra nel 1982 per fornire una piccolissima interpretazione dentro un grandissimo costume nelle Piccole volpi di Lillina Hellman, lì resto della compagnia cominciò ad allontanarsi altero dalla sua sedia a rotelle come se si trovasse alla presenza di una insignificante regalità balcanica. Circa un anno dopo, quando andò a Broadway col suo ex marito Richard Burton per una catastrofica ripresa di Vite private, la sera del debutto apparve da due soldi II pubblico, che evidentemente non era mal stato a teatro, si affollava per vedere se Burton sarebbe caduto in scena o si sarebbe risposato durante la tournée (ciò che fece, ma non con Elizabeth Taylor) o se la Taylor non sarebbe apparsa affatto. Sheridan Morley Copyright «The Times Magazines» e per l'Italia «La Stampa» Faye Dunaway durante le prove di «Circe and Bravo» a Londra. Jeremy Irons (copro tagonista di «The mission» il film vincitore di Cannes) sarà Riccardo li

Luoghi citati: California, Cannes, Chicago, Hollywood, Inghilterra, Italia, Londra