Fiat; anno boom, utile di 1326 miliardi

Fiat; anno boom, utile di 1326 miliardi L'assemblea degli azionisti approva il bilancio '85 e l'aumento di capitale Fiat; anno boom, utile di 1326 miliardi Più che'raddoppiato rispetto alF84 - La nuova operazione finanziaria frutterà 1125 miliardi - Dividendo di 150 lire in pagamento dal 17 giugno - Per F86 è previsto un fatturato di 30 mila miliardi e un indebitamento inferiore ai mille miliardi previsto TORINO — .La Fiat sta già affrontando Va sfida del nuovo sviluppo: essa può contare sul patrimonio costituito da una solida rete di sinergie intersettoriali e sulla presenta in settori a tecnologia avanzata ed in rapida espansione.. Lo ha detto 11 presidente Giovanni Agnelli, Ieri, all'assemblea della società (presenti 500 azionisti portatori di 930 milioni di azioni ordinarie) che ha approvato il bilancio '85 chiuso con un utile netto consolidato di 1326 miliardi, più del doppio di quello realizzato l'anno prima (627); l'utile della Fiat Spa, che è stato invece di 432 miliardi (214 nell'84), ha consentito la distribuzione di un dividendo di 150 lire (110 nell'84) In pagamento dal 17 giugno. In sede straordinaria l'assemblea ha deliberato un aumento di capitale per 1125 miliardi con l'emissione di 202.5 milioni di azioni di risparmio offerte in sottoscrizione agli azionisti (1 ogni 10 ordinarie o privilegio possedute, al prezzo di 5 mila lire l'una) e altri 22,5 milioni riservate a dipendenti ed ex dipendenti. Le nuove .risparmio, avranno l'opzione per l'acquisto di un'azione Comau Finanziaria, ogni 10 sottoscritte, al prezzo di 2700 lire (dicembre '86) o 3100 (die. '87) E' stata inoltre concessa la possibilità di convertire alla pari nel luglio 1986-'90 le privilegiate in azioni di risparmio. Infine è stata data la dele ga al consiglio d'amministrazione per procedere ad aumenti di capitale in 5 anni fino a un massimo di 5 mila miliardi, In una o più scaden ze, e per emettere obbligazioni (anche convertibili) sino a un ammontare non superiore al capitale sociale dell'ultimo bilancio approvato. •Il gruppo Fiat — ha sottolineato Agnelli — continua a raccogliere i frutti di una strategia impostata su efficienza, innovazione e flessibilità. La prova dei fatti è nelle cifre del consolidato, ma è anche nella solidità delle quote di mercato, qualità dei prodotti, efficacia del management e dei quadri, ritrovata collaborazione con i lavoratori, fiducia degli investitori'. E i numeri confortano questa fiducia»- l'autofinanziamento è salito a 2966 miliardi (2142) raggiungendo il 10,9% del fatturato; gli Investimenti hanno toccato 2253 miliardi (8,3% del fatturato); l'Indebitamento si è ridotto di 1679 miliardi (da 4043 a 2364); il patrimonio netto ha raggiunto i 7305 miliardi (6319 a fine '84); significativo infine il contributo del gruppo Fiat alla bilancia commerciale ita¬ liana con un saldo attivo export-import di 4357 miliardi. I dipendenti sono 226.222. Un'ulteriore conferma dell'ottimo stato di salute della Fiat viene dall'andamento dei primi mesi '86: le vendite Fiat Auto sono salite del 6% in Italia e del 20% all'estero; Iveco ha venduto 21 mila unità (+8% rispetto allo stesso periodo '85); le altre attività del gruppo presentano uno sviluppo in linea con le previsioni che consentirà risultati soddisfacenti anche nell'86. Il fatturato — ha detto Agnelli — sarà intorno ai 30 mila miliardi; l'autofinanziamento salirà a 3300 miliardi; gli investimenti ammonteranno a 2900 e l'indebitamento scenderà sotto i mille miliardi di lire. Ricordando il processo di ristrutturazione avviato all'Inizio degli Anni 80, Agnelli ha sostenuto che può considerarsi in larga parte concluso: .Tutti i settori del gruppo pur operando in condizioni di mercato e di competitività estremamente difficili chiudono i loro conti in attivo*. Inoltre l'accordo (marzo.'86) con i sindacati, per ricollocare i lavoratori in cassa integrazione speciale, ha posto fine a un difficile periodo della vita aziendale ed è «segno evidente che le scelte fatte nell'autunno 'SO erano quelle appropriate a limitare la durata di questo periodo-. Le vicende Fiat, ha proseguito Agnelli, sono state un riferimento per larga parte dell'industria italiana che rinnovando impianti, prodotti e risanando i bilanci, ha ri¬ costituito al suo interno le condizioni per lo sviluppo. Ma questo può verificarsi solo se ai mutato quadro mondiale si risponde con strategie aperte sull'orizzonte internazionale -dove vanno ricercate le economie di scala adeguate alle dimensioni raggiunte dall'industria italiana e alle opportunità per acquisire tempestivamente tecnologie d'avanguardia e congrue quote di mercato anche per i nuovi prodotti: Il settore automobili, che rappresenta 11 47,1% del gruppo in termini di ricavi e che occupa il 40% dei dipendenti, è ritornato il .motore trainante-, superando in modo definitivo gli anni bui della crisi. Il fatturato del settore è stato superiore ai 14 mila miliardi, le vendite sono state di oltre un milione e mezzo di auto con un aumento del 2% sull'84. La Fiat Auto, società caposettore, ha chiuso il bilancio con un utile netto di 402 miliardi, in linea con il raddoppio di utili degli ultimi anni. Agnelli ha quindi presentato una panoramica sull'economia internazionale nell'85. «L'instabilità del sistema finanziario — ha detto — si sta attenuando per la collaborazione monetaria più stretta tra i maggiori paesi. Il calo del prezzo del petrolio è destinato a stimolare l'attività economica nei paesi industriali e nella maggioranza di quelli in via di sviluppo. Gli scambi commerciali ne risulteranno stimolati anche se in una situazione di equilibrio precaria. Nei paesi industria¬ lizzati, infatti, il declino del dollaro deve ancora riflettersi sui conti esterni degli Usa e dei suoi principali partners. In ciò sta un elemento di rischio perché risultano aggravati i pericoli di sussulti del dollaro e di minacce protezionistiche-. Lo stesso calo del petrolio, ha aggiunto, presenta risvolti negativi: alterazione dei flussi commerciali, indebolimento del settore energetico (con riflessi sul sistema bancario), possibile innesco di aspettative deflazionistiche che tendono ad abbassare consumi e investimenti, col rischio del ristagno. Soffermandosi sulla situazione italiana Agnelli ha sottolineato luci ed ombre: alla rallentata crescita mondiale si sono aggiunte debolezze strutturali, mentre l'inflazio ne ha frenato e 11 comportamento dinamico del mercati finanziari ha risvegliato un forte interesse per i titoli azionari. Nel settore industriale alla crescita di produttività ha fatto riscontro la stasi della produzione, mentre il fabbisogno statale ha superato i tetti programmati ed è aumentata la quota d'indebitamehto sul prodotto interno lordo. Tra i fattori che limitano i guadagni di competitività, derivanti dallo sforzo di razionalizzazione produttiva, ha indicato il costo-lavoro per unità di prodotto «cresciuto del 7,5%, cioè ad un tasso molto superiore a quello dell'84, mentre i nostri concorrenti registrano una sostanziale stabilità da più di un anno-. E' un dato che deve preoccupare parti sociali e governo. .E' una loro precisa re sponsabilità verso il paese — ha concluso Agnelli — mettere il massimo impegno per migliorare l'equilibrio competitivo del sistema industriale. Solo così si può dare un effettivo contributo all'occupazione"- Francesco Bullo Le dimensioni del Gruppo Fiat nel 1985 FATTURATO DIPENDENTI INVESTIMENTI rrttdrt (Mia di Lit.) (Numero) (Mia di Lit.) MM 1984 1984 HBHi-il 1984 Automobili 14.392 12.878 99.764 107.681 758 961 Veicoli Industrial! 5.394 4.580 34.585 36.263 118 105 Trattori Agrlcoll 2.149 1.950 11.143 11.393 66 58 Macchine Movimento Terra 949 1.010 5.606 6.357 44 10 Prodotti Metallurgici 973 945 11280 12268 54 41 Component! 3219 2.539 36293 28.942 190 158 Mezzi e Sist. di Produz. 746 580 4274 4.301 14 8 Ingegneria Civile 369 400 3253 3.927 21 33 Prodotti e Sist. Ferrov. 158 144 1201 1.301 6 8 Aviazione 462 372 3204 3.466 50 33 Termomeccanica 180 204 1257 1.681 1 3 Telecomunicazioni 497 412 4209 4.764 32 23 Bioingegneria 149 122 965 874 10 5 Editoria 213 197 1282 1.309 11 5 Turismo e Trasporti 267 242 2296 2.746 30 15 Dlversi 345 363 3.610 3.532 28 20 30261 26.948 226222 230.805 1233 1.486 Interscambio (3.460) (3.136) Fatturato netto consolidate 27.101 23.812 Oltre ai valori sopra riportati si pone in evidenza: • Spese di ricerca e innovazione: le spese sostenute a tale riguardo nel 19S5 dalle Aziende del Gruppo Fiat sono ammontate od oltre 800 miliardi di lire, completamente spesate In conto economico, contro 669 miliardi di lire del 1984. • Bilancia valutaria Gruppo Italia: il saldo attivo export/import è stato nel 19. 4357 miliardi dì lire, contro 4059 miliardi di lire del 1934. • I dipendenti comprendono: 15.701 unità per 11 1984 e 8670 unita per '.1 1985 in Cassa Integrazione Speciale. Il presidente del gruppo Fiat. Giovanni Agnelli

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