Rai: il pli chiede il commissario e invita i giornalisti a scioperare di Giuseppe Fedi

Rai: il pli chiede il commissario e invita i giornalisti a scioperare La rinuncia di Manca alla presidenza blocca le altre nomine pubbliche Rai: il pli chiede il commissario e invita i giornalisti a scioperare ROMA — Il gran rifiuto di Enrico Manca rida fiato al •«torto presidente» della-Rai. Poco importa che sono i sonatisti a dover esprimere una nuova candidatura.'A Montecitorio e a viale Mazzini i nomi dei papabili spuntano come i funghi. Uno è addirittura quello dell'attuale presidente dell'Eni, Franco Reviglio. Oià si parla di chi lo sostituirebbe all'Eni: il finanziere Gianpiero Cantoni, presidente dell'Ibi, amico di Craxi. Sembra, comunque, che stiano riprendendo quota le candidature di Antonio Ohirelii, capo ufficio stampa di Palazzo Chigi, di Enzo Cheli, costituzionalista fiorentino, ex consigliere d'amministrazione della Rai, e soprattutto di Massimo Pini, consigliere in carica, editore della «Sugar», craxiano di ferro. E se alla fine, obietta qualcuno, fosse riconfermato Sergio Zavoli? La mancata fumata bianca per la presidenza della Rai significa anche uno stop alle altre nomine ai vertici dei maggiori enti pubblici e delle banche. L'accordo maturato nella verifica di governo prevedeva infatti che l'elezione del vertice del servizio pubblico radiotelevisivo sbloccasse le nomine all'lri, all'Eni all'Ina e all'Enel e aprisse subito dopo la strada al rinnovo degl'incarichi nelle banche pubbliche. A questo punto, invece, è assai probabile che il tramonto della candidatura Manca faccia slittare almeno fino a dopo le elezioni siciliane (22 giugno) questi rinnovi. Dopo Camiti, Manca è il secondo candidato sacrificato sull'altare delle tensioni politiche e in particolare della difficile collaborazione tra de e psi. -La sua rinuncia — dice Antonio Bernardi, capogruppo del pel alla commissione di Vigilanza — è il segno della crisi di rapporti nella maggioranza'. .Dopo la rinuncia di Camiti e quella di Manca — osserva Walter Veltroni, re¬ sponsabile a via delle Botteghe Oscure del dipartimento cqnjiunica^iofli,, di massa ..— sarebbe paradossale avviare Vesten^aji^'irice^,a:ì.a^r^lte del pentapartito di una ulteriore nuova candidatura da esporre al gioco del massacro dei veti incrociati. Ciò che è fallita è la pretesa della maggioranza di tener chiusa nell'ambito del suo schieramento la ricerca del presidente. Solo uscendo da questa logica si possono ricercare le soluzioni per le quali esistono ipotesi praticabili'. Nella stessa maggioranza c'è chi, come il pli, torna alla carica agitando lo spettro del commissariamento della Rai. 'Con tutti i candidati bruciati — sbotta Paolo Battistuzzi — abbiamo fatto l'antologia dello Spoon River. Abbiamo abbozzato per tre anni. Ora si riapre un contenzioso che, considerate le prossime scadenze politiche — elezioni in Sicilia, rimpasto, crisi e magari elezioni politiche anticipate —, fa apparire la crisi della Rai come insolubile'. Allora, di fronte ad una vicenda che -.assume colori da teatro dell'assurdo', i liberali annunciano che non parteciperanno più alle riunioni della commissione di Vigilanza e si rivolgeranno all'lri. «Come azionista di maggioranza della Rai, Viri ha diritto di inter¬ vento su questa paralisi, magari anche con il commissariamento', conclude Battistuzzi, invitando i giornalisti della Rai a prodamare «scioperi seri che non Colpiscano solo la marginalità degli spettatori', I repubblicani, da parte loro, ribadiscono che non prenderanno parte a nessuna elezione del consiglio finché non sarà presentato il testo della legge stralcio di riforma del sistema misto, che il ministro Oava e il sottosegretario Bogi hanno elaborato. Qualcosa sul provvedimento probabilmente si saprà oggi, visto che Oava parteciperà a Milano ad un dibattito sui problemi della tv nell'ambito del festival dell'A vanti! C'è chi, come il de Bubbico, si mostra, nonostante tutto, ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo che consenta .di procedere rapidamente a presentare lo -stralcio Gava« e ad eleggere 11 consiglio d'amministrazione della Rai. Dall'opposizione, il missino Servello, «non contenendo più il vocabolario le parole adatte per giudicare lo scandalo connesso alla mancata nomina del vertice RaU, chiede le dimissioni di tutti i parlamentari della commissione-di Vigilanza. Giuseppe Fedi

Luoghi citati: Milano, Roma, Sicilia