Femministe e Reagan alleati contro la pornografia

Femministe e Reagan alleati contro la pornografia Femministe e Reagan alleati contro la pornografia Polemiche in Usa per un rapporto governativo - Film e riviste per soli uomini favorirebbero la violenza sessuale - Accuse di una nuova censura DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — La pornografia -fomenta la violenza sessuale*, rende l'uomo aggressivo nei confronti della donna e lede la parità del sessi, spingendolo a disprezzarla. Lo afferma un rapporto governativo che uscirà a luglio, e di cui 11 New York Times ha ottenuto la prefazione, un volume di ben 211 pagine. Il rapporto Hudson, cosi chiamato dal presidente della commissione che lo ha compilato, 11 procuratore di Alexandria, di fronte a Washington, contraddice le conclusioni raggiunte dal governo americano nel '70. Contrasta anche clamorosamente con i risultati dell'inchiesta dell'Istituto di giustizia criminale di Copenaghen. Nel rapporto del '70, si affermava che non esiste -nesso di causa ed effetto* tra la pornografia e la violenza sessuale. L'inchiesta di Copenaghen ha stabilito che nel Paesi europei che non penalizzano la pornografia gli stupri negli ultimi 10-20 anni sono diminuiti o sono rimasti costanti. Henry Hudson, un giovane giudice che conduce da tempo una crociata antipornografica, si è affidato anche a preti e a funzionari di polizia, oltre che agli 11 medici, psichiatri e sociologi della commissione, per compilare 11 rapporto. Ha distinto tra pornografia «degradante», un termine usato dai ricercatori scientifici per Indicare atti di prevaricazione che «disumanizzano» chi ne è oggetto, e la pornografia «dolce» ossia paritaria, in cui vi è spontaneo accordo tra uomo e donna. Esiste un rapporto di casualità tra la pornografia degradante, ha spiegato 11 magistrato, e la violenza sessuale. Di qui un urgente appello alle autorità locali e federali a adottare misure, e a applicare con 11 massimo rigore possibile le leggi contro l'oscenità. Contro le valutazioni e le raccomandazioni di Hudson sono però insorti alcuni membri della commissione, anche perché nel frattempo il giudice è riuscito a fare togliere dalla distribuzione in due catene di supermercati riviste come Playboy e Penthouse. Uno del membri più autorevoli, il professore di psicologia dell'Università del Wisconsin, Edward Donnerstein, si è dichiarato sorpreso delle Iniziative del presidente della commissione. -A nostro parere 'è la violenza che si sta diffondendo nella società americana, non la pornografia, a causare i crimini sessuali. La cosa più negativa che si può dire della pornografia è che rende certi uomini insensibili alle necessità e alle rivendicazioni delle donne*, ha dichiarato Donnerstein. La dottoressa Judith Baker, dell'Istituto psichiatrico di New York, che cura molti autori di stupri, ha affermato che -la pornografia non ha nulla a che vedere con i reati che hanno commesso*. Agli esperti il giudice Hudson ha risposto che le indicazioni fornitegli da sacerdoti e da funzionari di polizia sono opposte alle loro, e che essi ignorano -realtà nuove* come le moderne tecnologie, le videocassette innanzitutto, e l'infiltrazione della mafia nell'industria pornografica. -Questo è un problema la cui soluzione non dipende solo dalle scienze mediche*, ha obiettato. Ma i componenti dissidenti della commissione hanno annunciato che pubblicheranno un loro commento al rapporto. Hanno organizzato una riunione alla fine del mese, e si propongono di dimostrare che la pornografia può essere limitata, ma non deve essere censurata. 11 New York Times ha dato loro ragione, scrivendo che -va tutelato il diritto di chi la usa, e non solo di chi vuole proteggere la propria sensibilità*. Nella polemica si sono inseriti due movimenti che hanno grande Influenza sull'opinione pubblica americana, quello femminista e quello delle liberta civili. La prima, che pure è contrarla a ogni forma di censura, si è schierata a fianco del magistrato, sostenendo che la pornografia è un ennesimo strumento dell'oppressione maschile, umiliante per la donna. Questa inattesa alleanza tra i reganiani più conservatori e uno dei gruppi all'avanguardia delle riforme sociali ha messo ancora più in difficoltà le riviste onlì/ far men. L'associazione delle libertà civili Invece si è scagliata contro 11 rapporto Hudson, dipingendolo come l'avvisaglia di un sistema di censura generalizzato. Ha fatto notare che è stato ispirato dai movimenti religiosi di destra. L'associazione ha anche definito il rapporto -un manuale pornografico*, perchè contiene, tra l'altro, un elenco delle 2325 riviste pornografiche in distribuzione negli Usa. di 725 libri e di 2370 film, con relativi indirizzi, prezzi, brani di testi o di dialoghi, fotografie, fotogrammi.

Persone citate: Edward Donnerstein, Henry Hudson, Judith Baker

Luoghi citati: Copenaghen, New York, Usa, Washington, Wisconsin