Platini boccia la sua Francia

Platini boccia la sua Francia Il magro successo sul Canada ha creato malumore e pessimismo Platini boccia la sua Francia Il bianconero severo, ma anche nei suoi confronti non mancano le crìtiche dal nostro inviato LEON — La colpa è stata del caldo, molto caldo, e delle occasioni fallite, 'e anche dei canadesi che secondo Fernandea, prendendo una dichiarazione nel masso, hanno impedito alla Francia di giocare il 'suo gioco. Come se gii avversari fossero Ih campo per questo, lasciar fare agli altri quel che gli pare, intendiamo. Abbiamo sentito molte volte frasi simili, al termine di partite deludenti, ed i francesi campioni d'Europa non hanno fatto eccezione alla regola. Il che significa che non sempre lo stile dipende dai risultati e che qualcosa ci deve pur essere, in fondo, se gli eroi si sono affrettati a dar la colpa al •cielo e alle-sue calure concludendo con l'alta, filosofica considerazione che conta soprattutto il risultato. Solo che quando lo dicono gli altri, loro ridono. / più seri sono stati Giresse e Platini. Il primo non ha aperto bocca ed ha dribblato giornalisti e fotografi assai meglio di quanto abbia fatto in campo con i canadesi, il secondo è andato dritto al cuore del problema e ha detto testualmente, ' sintetizzando" hi situazione ih una frase: «La condizione fisica migliora e sono certo che le cose andranno meglio in seguito. Ma sul piano della manovra collettiva non sono ottimista: il centrocampo non funziona e chissà se potrà riuscirci in futuro. In altura è quasi impossibile sviluppare il nostro tipo di gioco». Una considerazione importante, visto che tutti sono daccordo sui fatto che la forza della Francia sta, o dovrebbe stare, nella sua abilità di condurre la danza in mezzo al campo. Che poi lo ammetta lo stesso Platini significa che i guai della Fran eia sono davvero profondi. •E' stata una gionata stori' ca per la Francia — ha tentato di scherzare Michel nostro — abbiamo vinto la partita d'esordio a un Mundial dopo 28 anni.. Si riferiva al 1958, campionati di Svezia, Fran eia-Paraguay 7-3. Ma il re sembrava stanco, per niente soddisfatto della prova sua e della Francia tutta. Che voto si darebbe?, gli ha chiesto un collega. «Non so, me ne frego-, è stata la risposta che in verità nel tono era più ironica di quanto non appaia una colta scritta. Serissimo, invece, è stato il commento di Bobby Charlton. «Troppi capi e pochi che lavorano* ha detto l'astro inglese degli Anni 60. e chi ha buona memoria e ricorda come giocava lui può trarne le corrette conclusioni. Il centrocampo francese, dunque, è finito sul banco degli accusati. Tigana, Giresse, Fernandez e lo stesso Platini hanno giocato male. Colpa del caldo, certo, 34 gradi all'ombra c'erano nel catino infuocato del Nou Camp ed il volto sfigurato dei protagonisti dopo la gara non aveva bisogno di ulteriori commenti. Male preoccupazioni di Hèn^ ri Micheli condivise da Platini, andavano oltre la povera partita, peraltro vinta, contro i dilettanti del Canada: la Francia ha dato di recente segni di crisi, fisica e pure piscologica, ed i timori sono aumentati malgrado una ripresa tutto sommato discreta e ricca di occasioni da gol. «Se manca la freschezza fisica o l'entusiamo? Chiedetelo all'allenatore», ha commentato Jean Tigana. Non pareva molto ottimista sui destini della Francia. n gol che ha dato la vittoria, ecco, ed un certo risveglio alla distanza che è stato interpretato come un primo passo verso la perfezione di automatismi che ha reso grande e bella la Francia. Michel tuttavia ha riconosciuto che la strada è ancora in salita e che bisogna lottare e soffrire. A noi è parso, come sempre abbiamo sostenuto, che la Francia non abbia convinto perché non ha convinto Platini. «Era evidente che cercava un posto all'ombra», ha detto in tono scherzoso Luca Montezemolo. E Randy Fitgerald Samuel, stopper di colore originario di Trinidad, uno dei migliori nella combattiva nazionale canadese, se n'è uscito con una battuta altrettanto spiritosa anche se chiaramente più cattiva: «Ho sentito molto parlare di P' a tini come del miglior giocatore del mondo: se questo è vero, e non ho alcun motivo di dubitare, allora vuol dire che In campo contro di noi c'era il fratello». c. co.

Persone citate: Bobby Charlton, Fernandez, Giresse, Jean Tigana, Luca Montezemolo, Micheli, Randy Fitgerald Samuel, Tigana, Trinidad