Maradona e i suoi pensavano all'Italia

Maradona e i suoi pensavano all'Italia Beftega al video con voi Maradona e i suoi pensavano all'Italia Abbiamo conosciuto l nostri avversari del primo girone: argentini e coreani che hanno dato vita a una partita dai due volti. Fino al 70' c'era stata una sola squadra, da quel momento in poi la Corea ha gettato oltre la siepe la riverenza, si è fatta più audace creando qualche problemlno, oltre al gol, per Maradona e compagni. E' chiaro che i sudamericani ad un certo punto hanno tirato i remi in barca; conseguito il risultato non volevano rischiare nulla contro avversari ostici e abbastanza combattivi e specialmente volevano amministrare le loro energie in vista di giovedì. Due giorni in meno di recupero, nei confronti dell'Italia, in un Mondiale giocato In altura possono significare qualcosa e energie inutilmente sprecate ancora di piti. Ora dei coreani piti o meno abbiamo visto cose che sapevamo, dell'Argentina non abbiamo preso vera conoscenza senza Passarella e Borghi e con poca o non troppa determinazione. Abbiamo davanti agli occhi una immagine, r.on dico sbiadita, ma forse sfuocata, dai contorni non ben delineati. E' chiaro che questa è l'Impressione generale se si eccettua forse l'insospettata e clamorosa impresa dell'Urss. Certi punteggi, abbiamo verificato con Corea e Canada, sono difficili da Infliggere a chiunque; come spiegare allora la sconfitta dell'Ungheria? Misteri, e non saranno gli ultimi come non sono certamente i primi, sicuramente ci ritroveremo ancora davanti a situazioni paradossali. Ed ora un breve salto indietro di 24 ore per esaminare le grandi Francia, Brasile e Spagna, che non ci Interessano nell'immediato, ma che potrebbero essere antagoniste dell'Italia nel futuro. Come avete constatato non hanno entusiasmato, anzi, viste le attese, mie in particolare, soprattutto la Francia è stata al di sotto delle aspettative. Prima di parlare delle singole partite una considerazione di fondo sul Mondiale: il tatticismo regnerà sovrano. Nessuna squadra è plii d'accordo a eedere un metro qua¬ dro di liberti all'avversarla, spazi ristrettissimi, compagini cortissime, pressing e intasamenti paurosi negli ultimi 40 metri. Questo mi fa temere (lo prevedevamo ma non lo speravamo) che difficilmente vedremo partite molto belle, aperte, Brasile-Spagna: a parte il gol non visto dalla terna arbitrale, a favore della Spagna, avete notato come le furie rosse, veramente furie nelle esibizioni degli ultimi mesi, abbiano cambiato volto nel momento In cut In terra straniera hanno dovuto affrontare una grande. Quella vivacità e carica sono sparite lasciando il posto a una considerazione per l'avversario addirittura eccessiva. E' vero che il nome è sempre Brasile, è vero che trasportare quella carica a 2000 metri forse è impossibile, ma se non si prova a cogliere opportunità dai difetti altrui allora addio sogni. Quali sono le pecche dei carioca? La Spagna ha offeso cosi poco da non mettere In evidenza le lacune, ma qualcosa è comunque emerso. Avanti Casagrande e Canea non hanno inciso molto, soprattutto il primo, Socrate*, a parte il gol, ha macinato il suo solito ritmo, forse in mezzo al campo, nonostante il prodigarsi di Junior, s'è sentita la mancanza di personalità tipo Zico e Falcao. Francia-Canada: l'affetto mi diceva Canada, la logica Francia, per molti giustissimi e plausibilissimi motivi. Ma che fatica! Sinceramente conoscevo la grinta e la volontà dei miei amici canadesi ma credevo anche che Platini e compagni riuscissero in altro modo ad ovviare al problema. Invece altra piccola, o grande, o parziale delusione. I galletti non hanno sicuramente incantato, e se non fosse venuto l'errore del portiere biancorosso del Canada sarebbe potuta finire 0-0. Il mio tanto osannato motore turbo nel centrocampo francese, evidentemente, o picchiava in testa o la carburazione era fasulla, si vociferava di nervosismo, di non condizione ottimale; sarà tutto vero? Scusatemi, ma con l'Italia, devo un po' tifare per la Francia, altrimenti mi smentisco. Roberto Bettega

Persone citate: Borghi, Casagrande, Falcao, Maradona, Passarella, Roberto Bettega, Socrate