Così Città del Messico vive il Mundial di Luciano Curino

Così Città delMessico vive il Mundial La giornata nella capitale è scandita dagli appuntamenti televisivi con il calcio Così Città delMessico vive il Mundial DAL NOSTRO INVIATO CITTA' DEL MESSICO — Prendiamo una giornata qualunque, prendiamo questa. Alle 11,45 ora locale la televisione si collega con lo stadio Azteca per Messico-Belgio. Finita la partita, alle 14, trasmette in differita Algeria-Irlanda e dalle 16 alle 18, in diretta da Monterrey, Portogallo-Inghilterra. Dopodiché, ogni ora si ha una breve rubrica chiamata 'CapsulaS' che è una sintesi della giornata. Dalle 21,30 alle 22.30 la trasmissione -Los protagonista*-: filmati, interviste, dibattiti tra tecnici. Da quando è incominciato il Mundial il traffico è vistosamente diminuito, molti cinema hanno chiuso, lavorano quei bar che hanno il televisore, il bosco di Chapultepec è senza gli innamorati. Per certe partite, e oggi Messico contro Belgio è una di queste, la capitale sembra una città fantasma, con il metrò e gli autobus che vanno vuoti. Televisione per tutti. Qui se manca la corrente e si spengono gli schermi lo sa il cielo che cosa può accadere. In Messico l'anno scolastico finisce In luglio. Diversi istituti hanno chiesto di anticipare la chiusura. Il mi ntstéro dell'Educazione ha risposto che non se ne parla nemmeno, si sono già persi troppi giorni per il terremoto. Severe sanzioni sono previste per gli studenti che dovessero marinare le lezioni per assistere alle partite. In classe fino alle 13 anche oggi che gioca la squadra messicana? Pare di si. Anche dal resto del Paese arrivano notizie di città che si'svuotano nelle ore delle partite. Arrivano pure notizie di prezzi impazziti per la presenza dei turisti. Guadàlajara è piena di brasiliani, che sono gli stranieri più numerosi al Mundial, e qui per la voracità dei commercianti, tassisti e ristoratori si vive da una settimana in una inflazione di oltre il 300 percento. Finora si sono visti stadi con molti vuoti qua e là. I posti costano da 4500 lire a SO mila. Ma anche ti prezzo dei 'popolari' è proibitivo per troppa gente. Per molti la scelta è tra un chilo di tortlllas e un biglietto di curva. Le partite ritenute minori sono semideserte. Come lunedi per Francia-Canada giocata nello stadio di Leon, che pure ha soltanto 40 mila posti. Ma anche negli stadi semivuo¬ ti per match di scarso interesse il tifo é ruggente. Per'chi tifa il pubblico quando giocano due squadre straniere? In partenza sta dalla parte del più debole, o almeno di quello che viene presentato come vittima sacrificale. Oppure idei tutto neutrale, aspetta di capire come si mettono le cose. E allora tifa per chi fa il gioco più aggressivo. E' un pubblico implacabile con chiunque commetta errori o, peggio, una canagliata. E va in visibilio per una prodezza, compiuta da una squadra o dall'altra non Importa. Nel momenti esaltanti esplode l'urlo .Mexico, Mexico-. E' un pubblico avido di gol. Se le cose vanno per le lunghe, se le squadre fanno ostruzionismo o prendono tempo o passano la palla al portiere, lo stadio si impazientisce, poi diventa furibonde. Invoca il gol, e possibilmente un gol 'bravo y macho.. Finora soltanto per Francia-Canada il pubblico messicano si è divertito anche se il gol sembrava non arrivare. Eppure si era venuti per una goleada: prima della partitasi diceva che i francesi di gol ne avrebbero fatti da cinque a otto. Pensate. La Francia campione d'Europa, che proprio lunedi nel suo quotidiano commento per l'-Excelsior» Pelé l'aveva indicata con l'Inghilterra favorita al titolo, bene: proprio questa Francia contro il Canada, l'unico Paese che non ha un campionato nazionale e che non si sa bene come ha messo insieme una selezione per ventre al Mundial. Dente sconosciuta, i giocatori canadesi. Forse buscatoli o cacciatori di pellicce, si sa solo che qualcuno tira avanti con U sussidio di disoccupazione, come il capitano Wilson che ha 35 anni. La sorte II ha messi nel girone con Francia, Urss e Ungheria, detto 'gruppo della morte' o anche 'Pentola del diavolo-. E come primo avversario, proprio la Francia. I Lazzari al tavolo degli Epuloni. Si sa com'è andata. Per un'ottantina di minuti i -pellegrini' canadesi hanno fatto vedere le streghe all'aristocrazia del caldo francese e il pubblico impazziva per loro. Ma poi è venuto il gol di Papin ed è scoppiato l'applauso. Perché, se non è contro il Messico, un gol è un gol chiunque lo faccia e va applaudito. Luciano Curino

Persone citate: Lazzari, Papin