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Io, padre del «Che» vi racconto mio figlio Documenti di fuoco fra i video di Chianciano Io, padre del «Che» vi racconto mio figlio Tv brasiliana: viene da pensare solo alla telenovela, ma non è cosi, esistono altri prodotti di segno completamente opposto di cut al Teleconfronto di Chianciano si sono visti esempi notevoli per impegno formale e per sostanza. Parlo dei video. Qui da noi il concetto di video è legato prevalentemente alla musica: breve programma elettronico destinato al teleschermo e alla cassetta che serve da promozione per un complesso o per la nuova canzone di un complesso. Ma si sa che i video sono di molti tipi, dai video-arte in cui si tratta di pittura o si fa pittura, ai video-teatro con rappresentazioni sperimentali in rapida sintesi, dai video scientifici ai video-poesia dove ribolle una perenne ricerca — che richiama singolarmente le avanguardie cinematografiche della fine Anni 20 — sul linguaggio delle immagini. Ora tutto questo è presente nei video brasiliani, ma quello che emerge, rispetto all'Europa eM'America del Nord, è il video- realtà, cioè il video documentario realizzato da piccole imprese private o da gruppi sociali proprio per far conoscere agli stessi brasiliani, attraverso la diffusione delle cassette, aspetti e problemi del loro immenso paese che la tv pubblica, sempre in difficile rapporto con l'autorità governativa, non approfondisce, -e che una potentissima organizzazione come • Globo tv», troppo occupata con le telenovelas, trascura o ignora. Naturalmente nell'ambito del video- realtà figurano toni e stili diversi: Sinfonia do Alto Ribefra è una sorta di poema sulla natura che denuncia gli scempi perpetrati nelle foreste, l'asporta¬ zione massiccia di piante e legni a scopo di lucro, la sfrenata caccia Illegale, gli incendi dolosi; Amigo Urso è un reportage che interroga le donne brasiliane sull'amore, sul sesso, sulla fedeltà e la libertà; Mulher India e Xlngu analizzano con la precisione dell'inchiesta antropologica (e un particolare riferimento alla condizione della donna) la dura ed emarginata esistenza degli indios e i loro tentativi per sopravvivere e conservarsi un'identità; e Carnaval o aval de carne è una presa diretta allucinante del carnevale di Rio dell'83 con ti suo fragore, le sue sfilate interminabili, gli Incredtbtlt costumi, le donne seminude, e i suol risvolti tragici di incidenti, risse, delitti, e di peregrinazioni angosciose per ritrovare gente scomparsa, e dt macabre attese in agghiaccianti obitori per riconoscere cadaveri. Ma al Teleconfronto si sono visti anche video politici, brasiliani e no, che circolano apertamente o clandestinamente in tutto il Sudamerica, e tra questi spicca, per ricchezza di materiale e forza di immediatezza, Mio figlio 11 Che: un ritratto di famiglia di don Ernesto Guevara firmato da Fernando Birri, uno dei padri del nuovo cinema argentino, e prodotto in collaborazione fra Italia e Cuba. E' una lunga intervista, girata lo scorso anno, all'ottantacinquenne padre del Che nella sua abitazione all'Avana: uomo di una vivacità e di una lucidità straordinaria che rievoca il figlio con caldo affetto e insieme con inesausta passione civile e politica, commentando foto di famiglia e filmati inediti delia vita del Che dalle marce dei barbudos nella Sierra Maestra di Cuba contro Batista sino all'ultima disperata guerriglia tn Bolivia: è ti doppio ritratto di due uomini fermi e coerenti nelle loro scelte (•Ho provato uno strazio immenso per la morte di mio figlio; ma mi sono consolato, se posso dire cosi, pensando che era morto per quello in cui aveva sempre creduto»/ e al tempo stesso è una rievocazione di Che Guevara al di fuori della «commercializzazione del mito» e del successivo oblio, sullo sfondo della storia di dittature e oppressioni e sfruttamento e di lotte di popolo nell'Argentina, patria dei Guevara, e nel resto del Sudamerica. Video d'eccezione, documento storico prezioso e vigorosa •opera d'autore*: c'è una speranza, sia pure vaga, che una delle tre reti Rai se ne accorga, lo acquisti e lo trasmetta? Ugo Bozzolai!