Storia d'un bimbo smarrito

Sfasiti d'un bimbo smarrito Roberto, 3 anni, «perde» i genitori per un giorno Sfasiti d'un bimbo smarrito . Esce di casa di prima mattina seguendo il padre che non se ne accorge - La madre pensa che sia con il papà - Così si ritrova solo per strada e finisce in Questura dove diventa la mascotte degli agenti - Soltanto in serata telefonano i genitori e il mistero finalmente si chiarisce Un bimbo di 3 anni ha «perduto» per un giorno intero la sua famiglia. E' rimasto in Questura, affidato al poliziotti, in attesa che qualcuno si facesse vivo. La' paura del piccolo e l'ansia del suoi «custodi» temporanei è durate fino a sera, quando 11 padre «ritrovato» ha chiarito 11 mistero. Un equivoco all'origine del piccolo dramma: l'uomo credeva che il piccolo fosse con la madre, lei pensava che fosse con lui. E' finita con grandi abbracci, Ed ecco la cronaca delle lunghe ore di attesa. Oli agenti prendono in consegna il bambino poco dopo che è stato ritrovato, verso le 9,30, in via Aslnari di Bernezzo, da una donna, rimasta sconosciuta. Dice di chiamarsi Alberto, o almeno, quando lo si chiama con questo nome, risponde. Un frugoletto dagli occhi scuri, capelli nero-castani e carnagione chiarissima. Tre anni circa, anche se non sa dire che età ha, neppure se gli fanno segno con le dita. Ma non appare per nulla spaventato dal fatto di essersi smarrito. Racconta Flora Giordani- no, che abita In via Del Lionetto 36: «Stavo andando all'edicola a comperare il giornale quando ho visto venirmi incontro una donna vestita di nero che teneva un bimbo per mano. Si è avvicinata e sema che potessi rendermene conto, mi ha detto "Mi tiene un attimo questo bambino? Si è perso e io devo prendere l'autobus". La sconosciuta non lascia neppure 11 tempo di replicare e sale sul «65». Il piccolo segue volentieri la Giordanino fino all'edicola, dove, la don ria, dopo aver parlato con la giornalaia, decide di chiamare il 113. L'arrivo dei poliziotti però lo spaventa. Occorre tanta pazienza, in aggiunta a una macchinlna in regalo, per indurlo a salire sulla Vo tante, assieme alla giornalaia, di cui è diventato, nel frattempo, grande amico. Telefonate, indagini presso asili e parrocchie della zona, fonogrammi ai carabinieri, ai vigili, ai commissariati di zona. Tutto inutile: 'Alberto sembra proprio esser scaturito dal nulla. Quando a mezzogiorno il bimbo mostra di aver fame, l'agente Celestino, paldrrat' uria blmba*/df tre; anni. Delia, (a una proposta: «Lo porto a casa con me, cosi almeno giocano insieme' Un'ottima idea: perché dopo aver mangiato con appetito, Alberto e la sua nuova amichetta vanno a lungo in bici, poi su e giù sull'altalena, in piazza Risorgimento. Ritorno infine in Questura, vèrso le 17. Alberto si distrae con il carillon dell'ispettrice Arll. In poche ore è ormai diventato la mascotte di tutti. Piti tardi a malincuore sale sulla Volante che lo porta in via Moncrlvello, alia comunità alloggio dove, con altri bimbi, dovrebbe passare la notte, visto che nessuno è ancora venuto a reclamarlo. E' appena giunto, quando arriva la telefonata chiarificatrice: il padre di Alberto (che in realtà si chiama Roberto). El Abib Sahih, 36 anni, originario di Casablanca, residente in via Oagllanico 13. chiama la polizia per denunciare la scomparsa del figlio e dalle sue parole concitate, finalmente si capisce quel che è successo. In mattinata l'uomo era uscito per recarsi al lavoro, senza accorgersi che il bimbo era sgattaiolato dietro di lui fuori di casa. La madre, Antonietta, credendo fosse con il padre, non si era preoccupata: solo in serata, al rientro del marito, era emersa la verità: il figlio non c'era più. oberto sorridente in questura dove ha trovato molti amici che hanno riempito la sua giornata

Persone citate: Abib, Flora Giordani, Giordanino