A Como cesio dalle piogge di Vincenzo Tessandori

A Como cesio dalle piogge A Como cesio dalle piogge I temporali di metà maggio hanno scaricato a terra le radiazioni della nube: valori doppi di quelli fissati da Degan - Proteste di allevatori e Verdi - L'èrba fresca stoccata in attesa di accertamenti • Le superfici esterne delle scuole saranno lavate • Il presidente della Regione, Guzzetti: «Non ci sono rischi diretti per la popolazione» DAL NOSTRO INVIATO COMO — L'eredità di Cernobil si è fermala qui sulle sponde del lago, nella campagna tra Como e Lecco. Il terreno e inquinato, l'erba è inquinata. Silenzioso e subdolo, quel che rimane del fall-out è stato spinto a terra, si pensa, dalle piogge copiose cadute dall'inizio di maggio. Sono stati fatti esami e 1 risultati inquietano perché, un po' ovunque in provincia, il valore del cesio è due volte superiore a quello fissato dal ministero della Sanità. E cosi è scattato l'ennesimo allarme in questa Italia avvelenata. . Si affretta a dire Giuseppe Guzzetti, presidente della giunta regionale lombarda, democristiano: -Un fatto è certo, l'inquinamento c'è. Sono emersi dati di rischio, non per la salute della gente, naturalmente, ma quei dati hanno fatto scattare una serie di misure di prevenzione. E' bene chiarire subito che questa non è una zona contaminata: fosse cosi avremmo fatto evacuare la popolazione-. • Prosegue Guzzetti: .Non corrono rischi neppure i bambini. Le scuole hanno ricevu¬ to l'ordine di lavare con l'acqua tutte le superfici all'esterno, i ragazzi possono giocare fuori e poi lavarsi, ed è tutto. Insomma, abbiamo raccomandato ali. gente che non deve usare l'erba-fresca, non deve darla alle mucche e ai conigli, né bisogna consumarla, ma va stoccata in attesa di ulteriori accertamenti. Naturalmente se questi livelli di inquinamento saranno riscontrati ancora, quell'erba noi la destineremo a discariche controllate'. Non si prevede un esodo, dunque, per fortuna, e non si prevedono conseguenze per la popolazione, ma la gente vive ore inquiete perché si teme che qualcosa sia tenuto nascosto, che si tenti di •minimizzare». Il presidente della Regione nega, deciso: mi dati sono pubblici, a disposizione delle Usi interessate, a Como, Erba, Lecco e Beliamo. Le analisi sono state fatte all'Università di Radioprotezione del laboratorio del presidio multinazionale d'igiene e profilassi di Milano, al laboratorio di Ispra dell'Euratom, dalla facoltà di Fisica dell'Uni versità Statale: I risultati non hanno lasciato dubbi: il cesio è presente in dosi cospicue. Cosi, l'altro giorno, è stata emessa un'ordinanza, con validità un mese, nella quale vengono fatte numerose raccomandazioni tra le quali si ricorda di non bere latte da mucche alimentate con erba fresca alle gestanti e ai bimbi fino a 10 anni. Il documento si rivolge soprattutto agli agricoltori e agli allevatori di conigli, perché proprio nella carne di alcuni conigli si son trovate tracce del veleno. Non esistono vie di mezzo, sembra: tutti gli animali già alimentati con erba fresca dovranno essere abbattuti. Quanti sono? Nessuno lo sa. ma certo migliaia: questa è una zona dove molti allevano conigli, anche semplicemente per avere a portata di mano qualcosa con cui rendere allegra la mensa. C'é chi dice che il numero degli animali, nei grandi allevamenti, sia equivalente agli abitanti: più o meno 350 mila. Ma, si sottolinea, negli allevamenti di tipo industriale l'alimentazione è basata soprattutto su fieno, orzo e frumento: con questo tipo di dieta, in quattro o cinque mesi, un animale è abbastanza cresciuto per essere ammazzato; quelli che mangiano erba, e certo non lo sapevano, erano più fortunati: prima di esser giudicati pronti per la pentola passava anche un anno. Ora verrà fatto un censimento e gli allevatori dovranno presentare una dichiarazione nella quale specificheranno quale tipo di alimentazione hanno usato. I ■fortunati, conigli di un tempo, come detto, sono condannati a morte. Stamani, in Regione a Milano, verrà stabilito come e dove dovranno essere ammazzati gli animali contagiati. Ci sono proteste. Una cinquantina di ambientalisti giovani comunisti, radicali, Verdi e Wwf hanno contestato a metà pomeriggio il provvedimento davanti alla prefettura di Como. Sostengono, fra le altre cose, che un provvedimento della durata di un mese è -ingiustificato sotto il piano scientifico-. A Erba si è svolta una manifestazione alla quale hanno partecipato circa 500 allevatori e coltivatori. Con i trattoti portavano erba fresca, protestavano per le notizie -catastrofiche-. -Il latte lo dobbiamo gettar via, il formaggio lo mangerò io-, dice Michele Stabiloni, 60 anni, proprietario di 60 capi da riproduzione e da latte. Aggiunge: -Non so se quello che produco sia veramente inquinato. Sono andato a Milano, l'altro giorno, al genio profilattico e mi hanno detto di tornare fra un mese-, Roberto Vigano, di Rogeno. presidente dell'Associazione provinciale produttori latte, proprietario di 40 mucche, parla di -situazione tragica perché ora la gente è terrorizzata, non beve latte e non lo berrà per chissà quanto tempo. E' facile, anche troppo, immaginare un danno di centinaia di milioni, un danno che sarà poi impossibile riparare'. Aggiunge Elio Paieari, presidente dell'Associazione provinciale allevatori: -L'ordinanza ha creato confusione, un documento del genere doveva esser fatto con maggior senso di responsabilità e cognizione di causa, interpellando le nostre organizzazioni. Ormai potrebbero fare come a Seveso, chiudere tutto, mettere un filo spinato intorno ai nostri campi: Vincenzo Tessandori

Persone citate: Degan, Giuseppe Guzzetti, Guzzetti, Michele Stabiloni, Verdi