Verona: patto tra viticoltori per controlli sul vino sfuso

Verona: patto tra viticoltori per controlli sul vino sfuso Verona: patto tra viticoltori per controlli sul vino sfuso VERONA — Mettere d'accordo tatti gli operatori della vitivinicoltura di una zona non è mai stato facile. C'è riuscita l'Associazione vini veronesi a doc (Avive) che ha ottenuto l'intesa della Coldiretti, dell'Unione agricoltori, delle cantine sociali, degli industriali e dei commercianti per un accordo interprofessionale, primo in Italia, sul controllo della produzione. Questo «patto» è stato illustrato ieri dal presidente dell'Avive on. Glanmario Pellizzari, esso impegna tutti i vinificatori di uva doc di Verona (la produzione è mediamente di un milione 400 mila ettolitri, li 20% del totale italiano), cantine sociali comprese, a vendere il vino sfuso in libero mercato a ditte che accettano tur: i controlli che i cinque consorzi di tutela intendono-effettuare tramite propri ispettori. • METANOLO — Tre ditte inserite un mese fa nell'elenco «B» del ministero della Sanità perché sospettate di aver commercializzato vino al metanolo sono state scagionate dal ministro Degan. Si tratta della «Fratelli Carlevero», di 8. Damiano d'Asti, dèlia «Fornaciari Mario- di Oenova e della «Severi Emilio» di Sava (Ta). La notizia è apparsa sulla Gazzetta Ufficiale dèi 24-5-86.

Persone citate: Degan, Fornaciari Mario, Fratelli Carlevero, Glanmario Pellizzari

Luoghi citati: Italia, Verona