Sarà un'estate calda

Sarà un'estate calda Sarà un'estate calda (Le quotazioni di molti titoli sono sproporzionate) La settimana borsistica appena conclusa è stata una delle più convulse e tumultuose degli ultimi vent'anni. Alla radice degli avvenimenti vi sono state senza dubbio le esagerazioni speculative che dall'inizio di quest'anno sono andate ingigantendosi sino a portare il mercato al punto di rottura. Mancava un fatto occasionale di importanza tale da provocare un'ondata emotiva ed ecco le voci di imminenti provvedimenti tributari sui profitti derivanti da' operazioni speculative, sparsesi negli ambienti finanziari e raccolte prontamente da una larga parte della stampa, che hanno dato fuoco alle polveri. In mancanza di elementi precisi ha prevalso fra gli operatori e i risparmiatori la massima prudenza e diverse vendite sono cadute nel vuoto, avviando un'ondata di ribassi, clamorosi sì, ma proporzionali al grande cammino percorso dalla Borsa in pochi mesi. Anziché confermare o smentire queste voci, le autorità centrali hanno mostrato un comportamento assai ambiguo: come dire che, se le quotazioni avessero continuato a salire verticalmente, il governo sarebbe stato costretto a prendere misure calmieratrici e antinflazionistiche mentre, se si fosse prodotta una robusta reazione tecnica, lo spauracchio del fisco si sarebbe allontanato nel tempo. Cosicché il malessere si è aggravato sino ad arrivare alla caotica riunione di gio- vfdi,nflV-ando ""'SS^tè-rdi, panico ha provocato una va- langa di realizzi insufficientemente arginati dai pur consistenti e pronti interventi dei Fondi Comuni e di altre istituzioni. Quando si temeva il peggio i compratori sono tornati a prevalere e la seduta si e conclusa con perdite vistose ma notevolmente inferiori ai minimi della mattinata. Sulla scia di questa reazione la riunione di venerdì è stata decisamente positiva, tanto da an miliare quasi completamen te le perdite del giorno pre cedente. L'ottava si è comunque conclusa nettamente in ribasso e senza un chiarimento di fondo. Da parte governativa le bocche sono rimaste cucite e l'incertezza lascia prevedere confusione e irregolarità di ogni genere. L'applicazione di prelievi fi scali sugli utili di compravendita di titoli — del resto già previsti dalla legislazio ne presente ma quasi mai applicati — non coinvolge né gli azionisti stranieri né i Fondi di investimento che beneficiano di una legge Ben diversa è la situazio- !ndÀ»duAli e dei-risparmiatori che-si sono rivolti alle molte organizzazioni di gestione patrimoniale. In questi casi e impossibile garantire una sicura copertura tributaria e non pochi interessati, dinanzi al pericolo di veder individuati dal fisco capitali e cespiti mai denunciati, si sbarazzerebbero velocemente di quanto posseduto. Se il governo avesse realmente la volontà di sottoporre a tassazione i profitti derivanti da speculazioni borsistiche a breve termine, sarebbe indispensabile procedere prima a un opportuno provvedimento che cancellasse tutte le possibili indagini sulla mancata pubblicizzazione dei capitali investiti: una sorta di sanatoria fiscale, insomma. Non è detto poi che in questo modo la Borsa tornerebbe alla normalità e che i rialzi riprenderebbero vigorosamente. Al punto in cui siamo arrivati molte quotazioni sono sproporzionate all'effettivo valore dei titoli e non vi é molto da sperare in una moltiplicazione degli utili negli anni a venire perché, superato il magico momento della caduta del dollaro e del prezzo del petrolio. l'Italia, come altri Paci industriali, si troverà di fronte a una concorrenza assai aggressiva e preparata, Inoltre gli aumenti di capitale assorbiranno copiose disponibilità liquide e forniranno al mercato quel mate riale la cui carenza é all'ori gine di parecchie forzature di corso. Attendiamoci perciò un'estate calda e piena dj imprevisti. Jnobtes \;\\\ Renato Cantoni r— La settimana—, in borsa 900 28 29 30

Persone citate: Renato Cantoni

Luoghi citati: Italia