Cresce l'allarme nel Bergamasco 32 acquedotti inquinati da atrazina

Cresce l'allarme nel Bergamasco 32 acquedotti inquinati da atrazina Cresce l'allarme nel Bergamasco 32 acquedotti inquinati da atrazina DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERGAMO — Lo chiamano 1'«elenco della paura». Indica i nomi del paesi che hanno i pozzi inquinati, giù nella pianura bergamasca e si allunga a mano a mano che arrivano i risultati delle analisi. L'emergenza cresce, coinvolge un numero crescente di paesi — sono ormai diventati trentadue — e di abitanti, superando ormai i 150 mila dell'altro Ieri. La «marcia dell'atrazina» — 11 potente diserbante utilizzato nella coltivazione del mais — sembra inarrestabile. E purtroppo, negli acquedotti di alcune località, la concentrazione del diserbante appare molto elevata, addirittura 4,3 e 4,6 microgrammi per miliardo in un litro d'acqua, mentre 11 limite consentito dalla legge è fissato a quota 0.1. Il ministero della Protezione civile, per fronteggiare l'emergenza, ha deciso di inviare nella zona il nucleo di potabilizzazione della Croce Rossa, dotato di una modernissima «waterline», che rende potabile e confeziona acqua in sacchetti di plastica (struttura appoggiata da automezzi pesanti, fuoristrada e roulottes attrezzate che rendono autosufflclentl gli operatori). Ma 1 sindaci invocano dallo Stato almeno un primo intervento, pur se temporaneo: l'emissione di un'ordinanza che impedisca. In attesa dell'esito degli accertamenti di laboratorio, l'ulteriore uso dell'atrazina e dei diserbanti in genere. E qui è sorto subito un •conflitto»: chi deve emettere l'ordinanza? Non il prefetto, è stato detto; forse 1 sindaci, ricorrendo alla situazione d'emergenza? In realtà nessuno sa-jome comportaci sì. E nulla di chiaro e di definitivo per gli amministratori è emerso dall'Incontro di ieri mattina alla prefettura di Bergamo tra sindaci e teorici della Protezione civile arrivati da Roma. ' Uno dei funzionari ha dichiarato: ■Abbiamo avuto ri¬ sultati contrastanti tra loro: comunque i valori sono in linea di massima superiori di poco ai limiti consentiti dalla legge, per cui, a mio parere, l'emergenza è relativa, non è f riSoqynf GpsÌ£TQP£. cgjne può sembrare.. Uno dei sindaci presenti all'incontro ha aggiunto: .Abbiamo trovato tracce di atrazina in quantità superiore al consentito, ma esperti mi assicurano che se facessimo un esame dell'acqua a più largo spettro troveremmo altre so- stame tossiche più pericolose forse dell'atrazina: è necessario un esame più approfondito.. E intanto oltre 150 mila persone non possono bere l'acqua di casa, al massimo ce vogliono — ma lo fanno in pochi — possono usarla per lavarsi o per pulire stoviglie e oggetti: sono costretti a ricorrere a sacchetti in plastica o ai contenitori messi negli angoli delle strade o alle autobotti degli acquedotti civici di Bergamo e dei vigili del fuoco. Sul piano giudiziario la causa prima dell'inquinamento non è stata identificata: indagini conoscitive sono state avviate dalla pretura e dalla Procura della Repubblica. Tra i Comuni più popolosi colpiti dall'inquinamento da atrazina ricordiamo Caravaggio (15 mila abitanti), Dalmlne (15 mila), Treviolo (10 mila), Stezzano (9 mila): qui il disagio è ben più grave che non nei piccoli centri. Poi c'è 11 caso abbastanza anomalo di Treviglio, maggior centro della zona (oltre 30 mila abi tanti): qui 1 dati delle analisi non concordano. Quelle effettuate dalle strutture pubbliche denunciano l'inquinamento in due pozzi (e in misura minore anche negli altri otto), mentre quelle eseguite da una ditta specializzata, l'Ecolab. con la spettrografia di massa, non hanno riscontrato Inquinamento in nessuno dei pozzi. Amanzio Possenti

Luoghi citati: Bergamo, Roma, Stezzano, Treviglio, Treviolo