Il «Grinzane Cavour» a Prodi e Henry Lévy

Il «Grinzane Cavour» a Prodi e Henry Lévy UN PREMIO SPECIALE A REVELLI Il «Grinzane Cavour» a Prodi e Henry Lévy ALBA — Giorgio Prodi con Lazzaro (ed. Camunla) e Bernard Henry Levy con II diavolo in testa (De Agostini) sono i «supervincltori» del premio letterario Grinzane Cavour per la narrativa Italiana e straniera. Le due opere sono state prescelte — come sempre — nella «rosa» del sei vincitori del premio (tre italiani e tre stranieri) da una giuria di critici e da undici giurie scolastiche (scelte dal ministero della Pubblica Istruzione, e dislocate In altrettante città italiane). Il loro coinvolgimento costituisce una caratteristica specifica del premio (promosso dalla Società, Editrice Internazionale di Torino e dalla città di Alba, quest'anno è alla sua sesta edizione), e nello stesso tempo risponde al suo ruolo Istituzionale di 'Veicolo delubro non scolastico nella scuola, e' quindi di ponte tra le istituzioni scolastiche e la narrativa italiana e straniera.. Ai due «supervincltori» è toccato un premio di cinque milioni ciascuno. Due milioni sono andati a tutti gli autori delle altre quattro opere premiate: Wole Soyinka, La foresta dei mille demoni (Mondadori); Mario Vargas Uosa, Storia di Mayta (Rizzoli); Gianni Celati, Narratori delle pianure (Feltrinelli); Luigi Santucci, n ballo della sposa (Edizioni Paoline). I premi sono stati consegnati Ieri sera al castello di Grinzane I Cavour, presente il ministro I per l'Ecologia, Zanone. Un premio per la traduzione, Intitolato alla memoria di Carmen D'Andrea, è stato assegnato a Giorgio Melchlori. dell'Università di i Roma; un premio speciale è andato a Nuto Revelli per L'anello forte (Einaudi). In precedenza si era svolto nella Sala del Consiglio del palazzo comunale di Alba 11 convegno che tradizionalmente anticipa la premiazione, quest'anno dedicato al tema .Letteratura nel mondo industriale e post-industriale: civiltà o macchina?.. ■ Ne hanno discusso in due tornate (la storia e 11 futuro) studiosi, scrittori, sociologi, filosofi e tecnici. E' parso'di rilevare, in diversi interventi e pur tra sfumature differenti, una certa diffidenza del mondo della cultura e.delle lettere nel confronti della •pressione» delle automazioni e di una ipotetica egemonia ventura della telematica. Il sociologo Luciano Gallino, per esempio, ha manifestato Il timore che -l'uomo sia incapace di resistere alla tele-società che, indubbiamente, gli offre opportunità sociali nuove, ma rischia di condannarlo a privazioni esistenziali.: la 'mediazione del computer, porta infatti alla «scomparsa dell'interazione faccia a faccia tra le persone., per cui «la società telematica potrebbe diventare nell'ottica oW singolo una società teleassente..

Luoghi citati: Alba, Grinzane Cavour, Roma, Torino