Monumenti alla tecnica e retorica del progresso

Monumenti alla tecnica e retorica del progresso Monumenti alla tecnica e retorica del progresso NON è certo un caso se il primo film mai girato, «L'arrit'o del treno a La CiotaU, si svolge in una stazione. Spazio delle prime meraviglie tecnologiche, ambiente di teatralità e patos, territorio strategico e monumentale, la stazione è l'edificio che in 150 anni ha saputo meglio illustrare e sintetizzare i miti e le realtà, i drammi e i cambiamenti del mondo moderno. Con l'avvento e lo sviluppo della ferrovia le stazioni divennero alla fine dell'800 le nuove porte delle città e come tali furono erette su due sistemi architettonici. Da un lato c'erano le immense volte metalliche che sovrastavano i binari, arditi arabeschi d'acciaio che inscenavano il vertice dell'ingegneria e del progresso. Dall'altro lato c'erano gli spazi dei viaggiatori, disegnati dagli architetti secondo un inventarlo di tutti i possibili stili del passato, come per mediare il brusco irrompere del treno nello spazio cittadino. A testimonianza del pri¬ mo aspetto, restano oggi esempi straordinari, come Milano Centrale, Victoria Station a Londra, le stazioni di Bristol, York ed Edinburgo, la stazione di Barcellona-Termlno e quella di Colonia in Germania; oltre ai casi di edifici abbandonati come l'antica stazione centrale di Manchester o quella di Strasburgo, trasformata in mercato agli inizi degli Anni Settanta. Superate le sagome imponenti delle locomotive avvolte dal vapore, i viaggiatori del secolo scorso entravano negli spazi creati dalla fantasia degli architetti: castelli medioevali e palazzi barocchi, basiliche romaniche e templi greci, l'irruzione del progresso nella città avveniva cosi attraverso immagini note ed al tempo stesso spettacolari. Il razionalismo e l'arido funzionalismo degli ultimi decenni hanno ridotto considerevolmente il numero delle stazioni costruite con questi criteri; sono perduti per sempre due degli esempi più appariscenti, la Pennsylvania Station di New York, con un'immensa hall che riproduceva le terme di Caracalla. e Euston Station a Londra, con un grande colonnato ionico che reggeva un soffitto a cassettoni degno d'una reggia rinascimentale. Il viaggiatore meno frettoloso può invece ancora oggi apprezzare le sagome anomale, vere, cattedrali ferroviarie, delle stazioni di Metz in Lorena e di Toledo in Spagna, e delle Gare de Lyon a Parigi. Nella capita¬

Persone citate: Lyon