Qui si cantano vita e miracoli del jazz

Qui si cantano vita Qui si cantano vita e miracoli del jazz denominata Studio Q. era stato dedicato uno spazio maggiore che a Duke Ellington. Ma poi si era capito che il silenzio era un'espressione della crisi dell'intero settore, che adesso sta cedendo il passo a una fase di migliori prospettive. Ed ecco che ritornano anche i libri. La rivalutazione della vocalità che si accompagna al rilancio del jazz ha ispirato a Luciano Federighi «Cantare il jazz» (Laterza, pp. 338, lire 25.000) e a Vladimiro Lupi «Vocal groups in modem jazz. — che nonostante il titolo in inglese è scritto in Italiano — da lui affidato alla Sate. un'azienda stampatrice di Ferrara (pp. 328. lire 40.000). Sebbene l'argomento sia apparentemente analogo, i due libri sono molto diversi. Federighi, uno specialista del blues e del jazz vocale che ha già pubblicato un volume molto lodato. Blues nel mio animo (Oscar Mondadori. 1981). prende in esame tutto il jazz cantato da Bessie Smith a Bobby McFerrin. Le sue maggiori simpatie vanno alle voci del passato, ma l'autore non perde mai. in ogni caso, la lucidità e la sicurezza del giudizio, che fanno del libro un'ottima guida all'ascolto. L'assunto di Lupi è volutamente più ristretto. Egli si occupa dei complessi vocali che cantano gli arrangiamenti strumentali più celebri e perfino più complicati, assoli compresi. Il fenomeno, che è piuttosto recente e continua tuttora, ha i suoi precursori negli anni Trenta. Lupi anzi lo fa idealmente decorrere dall'episodio notissimo di Louis Armstrong che, il 10 febbraio 1926, avendo smarrito il foglietto con le parole di Heebie Jeebies. improvvisò un vocalizzo sillabato. Il volume, peraltro, approfondisce l'argomento con biografie e con aocurate e minute discografie che illuminano zone oscure e poco frequentate anche dai critici più attenti. fay

Persone citate: Bessie Smith, Bobby Mcferrin, Duke Ellington, Federighi, Louis Armstrong, Luciano Federighi, Lupi, Vladimiro Lupi, Vocal

Luoghi citati: Ferrara