Che cos'è l'intervista? Un dialogo, un documento anzi la Storia... di Lietta Tornabuoni

Che cos'è l'intervista? Un dialogo, un documento anzi la Storia... Che cos'è l'intervista? Un dialogo, un documento anzi la Storia... Tutto libri ROMA — -Vogliamo rubare esperienza*, spiega Roberto Rossetti, direttore della Discoteca di Stato, «e mettere a confronto tutti coloro che usano l'intervista nel proprio lavoro-. L'intervista (uno che vuol sapere domanda, l'altro che forse sa risponde) è la forma di dialogo in pubblico più contemporanee. 8empre più popolare, perché appare vivace e didascalica, veloce e democratica, perché presume di fornire vere risposte e lascia a ciascuno la responsabilità di quel che dice. Sempre più frequente, in un tempestare di interrogativi che dominano televisione, radio e giornali, in un moltiplicarsi di quei «guardi», «senta», «veda», «dunque» con cui gli intervistati usano iniziare a rispondere, in un ripetersi di toni neutri, ossequiosi o aggressivi e di sketches deludenti («Scusi, lei è un ladro?». «Io? Mai più», «Grazie»). Valeva la pena di rifletterci su, come fa dal 5 al 7 maggio a Roma un Convegno promosso dalla Discoteca di Stato, .L'Intervista come strumento di documentazione: storia orale, antropologia. giornalismo» : ne discutono storici (Galasso, De Rosa. Spriano, Villarì). giornalisti (Giovanni Ferrara. Minoli. Letta), antropoioghi (Danilo Dolci. Lombardi Satriani. Carpitella. De Masi. Nuto Revelli). Se per i demoantropologhi l'intervista è uno strumento ovvio e indiscusso d'indagine, di documentazione e di informazione, nella storiografia resiste la polemica tra storici che privilegiano le fonti scritte e storici che si rifanno pure alle testimonianze orali, quindi anche all'in- lllustra/ione di Quino tervista. Antagonismo mal posto, dice il professor Giuseppe Galasso: -Nella storia la testimonianza personale è stata presente sempre: con i Commentarli de Bello Gallico Cesa¬ re non fa che rendere una testimonianza personale, e Tacito la ritiene veritiera oltre che elegante; Augusto racconta le proprie imprese, e le Res Oestae sono considerate una fonte sto¬ personale: raccolta con un'altra tecnica, con un altro tipo di mediazione. La mediazione è quella della lingua non scritta ma parlata, mentre il documento scritto ha una forma oggettiva, la presenza dì un interlocutore, l'intervistatore, deve essere soggetta ad analisi critica: Tra i giornalisti, la polemica contemporanea è un'altra: qual è l'intervista vera? Mezzo tipico del giornalismo, popolarissimo e inflazionato in Italia, l'intervista soprattutto politica rischia di alterarsi. Può diventare mezzo di comunicazione all'interno dei vertici politici, anziché tra leader politico e pubblico degli ascoltatorispettatori-lettori; può diventare veicolo di avvertimenti mafiosi, esposti in termini allusivi, enigmatici: può diventare il tramite per esprimere un dissenso verso il proprio partito che sarebbe imprudente manifestare ufficialmente, oppure uno strumento di propaganda personale. L'intervista può diventare un modo di influenzare i conflitti sindacali: il ministro dichiara in un'intervista di voler precettare certi dipendenti statali in sciopero, l'industriale annuncia licenziamenti in un'intervista: non parla in sede di trattativa, ma il messaggio arriva ugualmente ai sindacati che ne vengono condizionati, e cambia lo stato d'animo con cui la trattativa viene affrontata. L'intervista può diventare per un leader il mezzo per comunicare direttamente con la base, evitando la discussione con i quadri del partito o del sindacato: attraverso un'intervista Lama lanciò la linea dell'Eur e Settimanale di attualità culturale letteratura scienza arte spettacolo Berlinguer dichiarò la fiducia del pei nella protezione dell'.ombrello della Nato». L'intervista può diventare una finzione, quando l'intervistato non soltanto detta risposte scritte cui manca la dialettica del dialogo, ma suggerisce pure le domande: Fanfani aveva questa abitudine, l'hanno fatto anche le Brigate Rosse nella famosa intervista rilasciata all'Espresso durante il sequestro del giudice D'Urso. L'intervista non spontanea o non esclusivamente informativa si ritrova spesso anche nella cultura o nello spettacolo. Può andare cosi: lo scrittore sta per pubblicare un nuovo libro; diversi giornalisti vorrebbero interrogarlo in proposito, ma non è lo scrittore a accettare o respingere la proposta d'intervista; è la casa editrice che stabilisce a chi l'intervista dev'essere concessa, in quale momento, per quale giornale, e quando dovrà venir pubblicata. Nel caso di interviste a registi e attori il patteggiamento è spesso costante: io, Monica Vitti, vengo in televisione, vi dò la mia presenza, il mio piccolo sketch, i miei capelli bion¬ rica, essenziale come ogni testo di memorialistica. L'intervista, è ormai ammessa in storiografia per influenza delle scienze sociali, è soltanto una variante della testimonianza medicinali. Non foss'altro perché qualcuno lo aggredirebbe immediatamente, armi alla mano, come avviene fin dall'inizio nel citato racconto di Vacca. Gli studi sulla vulnerabilità dell'organizzazione sociale, che includono sia l'analisi di ciò che succede ai sistemi sociali e agli individui che ne fanno parte quando i primi vengono scompaginati da eventi catastrofici, sia la progettazione degli interventi da adottare per rimettere al più presto tali sistemi in condizioni di funzionare, rappresentano dunque un capitolo essenziale della cultura contemporanea. E' un capitolo in gran parte ancora da scrivere, ma le cui pagine si vanno infoltendo, come prova la chiara introduzione multidisciplinare alla «Teoria della vulnerabilità» curata recentemente da Luciano Di Sopra e Carlo Belanda (Angeli editore). Anche se vorremmo rimuoverli dalla coscienza, catastrofi naturali e incidenti tecnologici saranno sempre possibili. Migliorare gli strumenti culturali e tecnici intesi a ridurre i loro danni potenziali al più importante bene comune, l'organizzazione sociale, è un compito che dovrebbe diventare parte integrante d'una cultura capace di affrontare criticamente, ma non regressivamente, i problemi che la tecnologia pone oggi alle società umane. i Gl di; in cambio voi parlate del mio nuovo film che sta per uscire, ne trasmettete un brano, ne dite tutto il bene possibile. Allora, qual è l'intervista vera, credibile, utile? I temi di discussione sono molti, anche aspri: ma perché a promuovere il convegno è proprio la Discoteca di Stato, istituzione del ministero dei Beni Culturali e ambientali, delegata tra l'altro, col povero bilancio di 200 milioni l'anno, alla raccolta e conservazione di documenti sonori originali che abbiano valore storico? Dice il direttore Rossetti: -Ci siamo resi conto che il documento storico che può avere una funzione importante, il documento orale, si basa sull'intervista: naturalmente un'intervista di taglio diverso da quello giornalistico, non destinata al consumo immediato ma alla consultazione degli specialisti e alla Storia-. La prima intervista sonora conservata negli archivi della Discoteca e del 1933, il cantante lirico Giacomo Lauri Volpi viene Interrogato dall'etnologo Gavino Gabriel: -Sembra quasi una farsa. Sin dalla prima domanda reverente. Lo scrittore, il enfatica: Per cantar bene, con soddisfazione di chi canta e di chi ascolta, domandiamo a Voi (si sente nella voce, la maiuscola), che conoscete tutti i segreti del successo mondiale, quali sono i requisiti fondamentali-. Negli archivi ci sono interviste a uomini di Stato e alti burocrati europei che tracciano la storia della firma del trattato di fondazione della Comunità Economica Europea nel 1957; ci sono interviste (a Valiani. Reale, Lucifero) che ripercorrono le origini della Repubblica, realizzate con la Società per la storia orale presieduta da Gabriele De Rosa; ci sono interviste con letterati e poeti, Attilio Bertolucci. Luzi. Caproni. Bassani. le prime d'una serie di -conversazioni con il pubblico del futuro». • La Discoteca vuol crearsi un nuovo ruolo, ha l'ambizione di conservare le voci e la memoria della letteratura e della politica italiana-, dice Roberto Rossetti. «E' ancora imperfettamente preparata: con il convegno sull'intervista spera, appunto, d'impadronirsi dell'esperienza altrui-. Lietta Tornabuoni referendum e una an

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