La figlia di Stalin intervistata dopo il ritorno negli Usa

La figlia di Stalin intervistata dopo il ritorno negli Usa La figlia di Stalin intervistata dopo il ritorno negli Usa «Chi torna in Urss dopo uno tuga deve sempre incolpare ia Cia» Svetlana Alliluyeva ha deciso di abitare nel Wisconsin dopo 18 mesi trascorsi in Unione Sovietica - «A Mosca la gente mi guardava come fossi un fantasma» - «Gorbaciov è moderno e civile, tuttavia il Paese deve cambiare» - «L'esercito è estremamente forte» kuta come -spia inglese-. Il primo matrimonio (1943) è con un altro ebreo, Morozov: divorziano nel '47 (è nato il primo figlio di Svetlana, Josif): in Urss monta l'antisemitismo. Stalin la spinge a sposare Jurij Zhdanov, figlio di uno dei suoi possibili delfini: nasce una figlia: il divorzio è del '53, appena dopo la morte del padre. Il rapporto Krusciov fa crollare il mito di Stalin, ma Svetlana consèrva i privilegi della -nuova classe-. Il fratello Vasilij, invece, morirà in prigione, stroncato dalla lingua imprudente e dall'alcool. Dopo anni di vita appartata Svetlana sposa Brajesh: la felicità dura solo un anno. I due libri hanno successo mondiale: le costano la cittadinanza sovietica: sposa un architetto, William Peters, da cui divorzia nel '73. Da lui ha avuto una figlia, Olga. Seguono lunghi anni di silenzio: la sua vena di memorialista forse si è esaurita: la tormentano la nostalgia della terra natale e il desiderio di rivedere, dopo tanti anni, i suoi due figli restati in Urss. Quando torna a Mosca (novembre '84) sembra che il regime abbia ottenuto un notevole successo propagandistico. La -nuova vita-, tuttavia, la delude: non ristabilisce alcun dialogo con i figli, sposati e cittadini modello. La vita non è granché nella provincia di Georgia dove, forse, il ricordo del padre (da lei anche amatoi è più opprimente che altrove. E pure la figlia americana si adegua al modo di vita sovietico. Da qui la decisione di ritornare in Occidente. Svetlana resta tuttavia un personaggio segnato dall'infelicità. Cosi la ricorda il vecchio Krusciov nelle memorie: «Il pensiero di Svetlsna mi fa venire le lacrime agli occhi: fin dall'inizio la sua vita fu difficile». Se non le lacrime (che riserviamo alle milioni di vittime del padre) certo compassione suscita la storia dì Una donna dàt'riùine cosi troppo più grandè'tiTléi. NEW YORK — La figlia di Stalin. Svetlana Alliluyeva. tornala negli Stati Uniti il mese scorso dopo 18 mesi trascorsi in Unione Sovietica, ha detto di non essere riuscita a riabituarsi alla vita in Urss dopo 17 anni trascorsi in Occidente e di sentirsi più preoccupata che mai per il futuro della sua terra natia. In una lunga intervista pubblicala ieri dal -Neic York Times-, la Alliluyeva. che ha stabilito ora la sua residenza nel Wisconsin, ha detto che nel 1984 quando decise di tornare in Unione Sovietica, dalla quale era emigrata nel 1967. era spinta solo -da interessi umani, non politici-, e che voleva rivedere suo figlio e suo nipote. Al suo ritorno in Urss con la figlia Olga Peters. nata negli Stati Uniti dal secondo matrimonio, la Alliluyeva. ha detto di aver trovato suo figlio molto cambiato: «Era irriconoscibile, fisicamente e psicologicamente. Il primo incontro con mio nipote di 15 anni fu pieno di tensione-. Anche durante una visita ; nella Georgia, la regione in ! cui era nato suo padre, la Alj liluyeva ha dello di aver tro! vaio molta tensione nei suoi I riguardi. - Cosi come a Mosca, ha detlo. la gente mi guarda| va con sorpresa, era come se i davanti a loro fosse apparso ; un fantasma ». La donna ha poi allermalo , che nel novembre del 1984 chiese di poter tenere una conferenza stampa per spieI gare che il suo ritorno non j aveva niente a che tare con la politica, sperando che questo avrebbe fatto migliorare i < rapporti tra il figlio e la fi! glia. -Fa parte di un consueto I rituale che quelli che tornano ] in patria dopo essere fuggiti I in Occidente, ha detto la Alliluyeva. gettino la colpa sulla Cia (i sevizi segreti americani n, d. r.) e raccontino storie j terribili sul "lavaggio del cervello" subito. -Al contrario. ha aggrumo, io dissiclie tutti , erano stati gentili con me-.